L'Ancona sconfitta al Del Conero il Gubbio approfitta degli errori

Un'immagine di Ancona-AlbinoLeffe
ANCONA - Dorici sconfitti seccamente al Del Conero dall Gubbio, allenato dal tecnico pesarese Giusppe Magi. Si trattava della decima giornata di andata del girone B di Lega Pro....

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ANCONA - Dorici sconfitti seccamente al Del Conero dall Gubbio, allenato dal tecnico pesarese Giusppe Magi. Si trattava della decima giornata di andata del girone B di Lega Pro. Reduce da 4 risultati utili, la squadra di Brini era chiamata a compiere un ulteriore scatto in avanti, ma il Gubbio ha vinto  2-0.


L'avvio degli umbri è stato veemente e nei primi 6 minuti l'Ancona ha rischiato due volte di prendere il gol, poi quando sembrava che l'Ancona stesse prendendo il sopravvento il Gubbio è passato in vantaggio con un tiro non irresistibile di Valagussa da oltre 20 metri. Dalla ripresa televisiva è chiaro il rimbalzo fasullo del pallone su una buca, che inganna il portiere Scuffia.  Dopo il gol subito l'Ancona è andata due volte vicinissima al gol, ma il portiere ospite è stato bravissimo su Momentè. Nel finale del primo tempo ancora un'occasione per l'Ancona, ma anche il Gubbio in contropiede torna vicino al gol.

Nella ripresa al 9' la svolta del match, il dorico De Silvestro, scattato in posizione regolare e si mangia un gol clamoroso, colpendo il palo, un minuto dopo un passaggio indietro di Moi chiama in causa il portiere Scuffia che, completamente solo, opta per un rinvio lungo di piede nella metà campo sguarnita. Ancora una volta tradito da un rimbalzo fasullo del pallone Scuffia serve una palla d'oro a Ferretti che controlla, si avvicina all'area e calciando una sorta di rigore in movimento segna la seconda rete degli umbri all'insegna di una delle più antiche leggi non scritte del calcio: «Gol mangiato, gol subìto» 
Nei minuti successivi con due clamorosi pali a portiere battuto, il Gubbio legittimava il vantaggio, poi l'Ancona prendeva in mano l'iniziativa e sfornava una lunga serie di occasioni, ma una volta il palo, due volte il portiere ospite, una volta l'arbitro che non vedeva una spinta plateale su Momentè, impedivano ai biancorossi anche soltanto di accorciare le distanze. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico