Ancona, Francesco Mezzoni si presenta: «Mi ispiro a Di Lorenzo, qui è un grande contesto: si può fare bene»

Ancona, Francesco Mezzoni si presenta: «Mi ispiro a Di Lorenzo, qui è un grande contesto: si può fare bene»
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ANCONA Il Napoli, società in cui è cresciuto e da cui proviene, dove un giorno sogna di ritornare in pianta stabile. L’Ancona, la realtà venuta dopo Carrarese, Pontedera, Feralpisalò, Pro Vercelli e Pistoiese, per dimostrare di avere i mezzi giusti per sbarcare nel calcio che conta. Per Francesco Mezzoni, terzino destro classe ’00, l’occasione biancorossa è irripetibile.  Il direttore sportivo Micciola lo ha cercato a lungo per affidargli quella fascia destra di difesa che necessitava di intervento dopo i rendimenti altalenanti, lo scorso anno, di Tofanari e Noce: «I primi contatti risalgono alla fine di maggio e, onestamente, una volta saputo dell’interesse dell’Ancona non ci ho pensato più di tanto. Mi ritengo fortunato a poter vivere una tappa del genere nel mio percorso di crescita. Con questa maglia, in una piazza così importante, si può ambire ad un netto salto di qualità. Speriamo che vada tutto bene». 


«Contesto da grande squadra» 


Ciò che ha colpito, sin da subito, il terzino nato a Roma è stato il contesto. Organizzazione, progettualità e attenzione ai dettagli degni delle grandi realtà: «Il livello complessivo è altissimo. Società, compagni e staff tecnico hanno mostrato immediatamente un’asticella molto alta. Ognuno di noi ci tiene a far bene, come giusto che sia. Tatticamente mi piace giocare a tutta fascia, propendo più per attaccare ma so bene che esistono partite dove la copertura diventa più determinante. Il mio modello? Il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo. Cerco di ispirarmi a lui dentro e fuori dal rettangolo di gioco». Dopo aver riposato nella prima gara amichevole di domenica scorsa contro la Primavera, oggi sarà regolarmente in distinta contro i dilettanti del Costano: «Con il mister Colavitto abbiamo preferito non rischiare visti i carichi di lavoro della prima settimana. Ora sto bene, non mi sono praticamente più fermato e sarò arruolabile nel pomeriggio. Ci tengo tantissimo a questa possibilità che mi è stata data. Non voglio sprecarla». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico