Ancelotti alla quinta finale Champions: le lacrime (e l'abbraccio col figlio Davide) del tecnico celebrato in tutto il mondo

Ancelotti alla quinta finale Champions: le lacrime (e l'abbraccio col figlio Davide) del tecnico celebrato in tutto il mondo
Anche le leggende piangono di gioia perché ogni impresa è una storia in più da lasciare ai posteri. Carletto Ancelotti sta vivendo un 2022 straordinario. Ha...

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Anche le leggende piangono di gioia perché ogni impresa è una storia in più da lasciare ai posteri. Carletto Ancelotti sta vivendo un 2022 straordinario. Ha appena trionfato nella Liga, conquistando vette nel calcio irraggiungibili a tutti gli altri. È l’unico allenatore nella storia – anzi, della Storia con la «S» maiuscola perché di questo si tratta – ad aver vinto il campionato nei cinque top tornei d’Europa. Un percorso iniziato con il Milan nel 2004 e proseguito con Chelsea (2010), Psg (2013), Bayern Monaco (2017) e adesso Real Madrid (2022).

In mezzo tre Champions con due squadre diverse (Milan 2003 e 2007; Real 2014). Stesso numero di trofei (ma loro con lo stesso club) di Bob Paisley (Liverpool 1977, 1978 e 1981) e Zinedine Zidane (Real 2016, 2017 e 2018). Con tanto di finale persa in maniera rocambolesca a Istanbul nel 2005, sempre alla guida dei rossoneri, con il Liverpool: in vantaggio per 3-0 si fece riprendere in 6’ nella ripresa, per poi sfiorare molte volte il gol vittoria e perdere invece ai rigori. Giusto per dare quel tocco di umanità meravigliosa a una leggenda.

Ed è splendido l’abbraccio tra Carletto di Reggiolo e il figlio Davide, che fa parte dello staff e accanto a lui, in piedi, ha seguito gli ultimi istanti di un match che vedeva il Manchester City approdare in finale di Champions, il 28 maggio a Parigi, contro il Liverpool. Ma tutto è stati riscritto negli ultimi istanti della semifinale di ritorno contro Pep Guardiola, già sconfitto da Ancelotti in semifinale nel 2014 al Santiago Bernabeu, quando il catalano sedeva sulla panchina del Bayern Monaco. «Non ci credevate, eh? Uomini di poca fede», ha aggiunto Carlo con un pizzico di ironia. «Scherzi a parte, ci credevano in pochi, ma i giocatori sì. In questo stadio basta una piccola scintilla. Ne sanno qualcosa anche Psg e Chelsea».

 

Quando è tornato a Madrid, nel giugno 2021, è stato accolto con scetticismo. Arrivava dall’Everton e tutti credevano fosse in fase calante. Gli ultimi successi con il Bayern Monaco: Supercoppa e Bundesliga nel 2017. Poi un anno e mezzo a Napoli (con tanto di esonero) e un anno a mezzo a Liverpool, sponda Everton appunto. In lui ha creduto soltanto Florentino Perez, il padre padrone del Real. Il club spagnolo adesso, nella quinta finale in carriera di Carletto, può vincere la Champions numero 14. E consacrare, se ancora ce ne fosse bisogno, l’allenatore italiano come, probabilmente, il migliore di sempre.

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Corriere Adriatico