ANCONA - Emigra in Abruzzo per «inseguire la mia decima». Daniele Amaolo, tecnico sangiorgese di 55 anni, uno che in carriera è subentrato nove volte...
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Eppure, chiarito che spesso la storia si ripete anche per questioni lavorative («ho uno stabilimento balneare, l’estate è lunga per me»), proprio qui c’è nascosto un bel primato raggiunto. All’inizio è accaduto a Monte Urano (2000/01) e a Morro d’Oro, poi a Grottammare e a Macerata, due volte con l’Angolana, quindi a Jesi, Recanati e il 1° maggio scorso con la Vis a Pesaro. Filotto fatto: è stato mister salvezza in tutte le province delle nostre Marche. «Non ci avevo mai fatto caso», snobba. L’accordo con il Pineto arrivato dopo che il Matelica ha virato su Mecomonaco è «solo una coincidenza - dice ancora - Sinceramente questa possibilità di scelta non l’ho avuta. Domenica sera sono stato contattato e martedì la cosa si è evoluta».
Un contatto con una marchigiana però c’è stato, da scegliere tra Vis, Jesina e Recanatese più o meno in difficoltà: «Sì, da una di queste tre è arrivata una proposta - chiosa mister salvezza - ma non dico di più. Neanche sotto tortura». Meglio pensare all’Abruzzo che in passato gli ha già regalato una gioia mica male: nel 2003/04 ha condotto il Morro d’Oro, squadra d’un paesino di tremila anime, in Serie C per la prima volta nella sua storia. «Sì, diciamo che mi porta bene, ma io penso solo alla decima». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico