I “Ware en valse” di Ancona producono video ironici e virali

I “Ware en valse”, Nikola Brunelli e Roberto Micucci
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ANCONA - Ci devono aver pensato su parecchio per scegliere il nome, “Ware en valse”, che all’apparenza è criptico e senza senso per tre ragazzi di Ancona che producono video e creano contenuti web e che hanno calamitato l’attenzione di milioni di followers. E invece un senso lo ha. “Ware en valse” significa “Vero e falso” in afrikaans, una lingua coloniale olandese e Nikola Brunelli e Roberto Micucci lo scelsero anni fa dopo aver apprezzato il musicista sudafricano Johnny Clegg che suonava con i Savuka, mescolando lo stile zulu col pop inglese. Da allora i Ware en Valse spopolano sul web e fanno morire dal ridere. Sono in tre perché al trentenne Nikola Brunelli (anche lui col nome non scherza visto che pur essendo falconarese doc ha un nome croato) e al coetaneo e concittadino Roberto Micucci si è aggiunta la ventitreenne anconetana Alice Bucciarelli. 


Video satirici virali
I tre spaziano in vari campi e recentemente i loro video satirici ed umoristici hanno fatto il giro del web, diventando virali e ottenendo un successo incredibile. «Creiamo contenuti ad hoc per ogni esigenza – dicono i Ware en Valse - dal video istituzionale al company profile fino al digital storytelling sfruttando i nostri canali. Grazie alla nostra conoscenza del web e dei social network stiamo lavorando con molte aziende e abbiamo anche un nostro filone satirico». I Ware en Valse sono nati ufficialmente nel 2010. «Io e Roberto Micucci – dice Nikola Brunelli – siamo stati compagni di liceo e facevamo già allora video per le assemblee di istituto che raccoglievano consensi ma era un hobby. Poi io ho iniziato l’università di cinema dell’Accademia delle Belle Arti a Macerata e nel 2015 siamo nati come gruppo professionale ed abbiamo iniziato a produrre format su Facebook. Abbiamo iniziato con “Ancone thug life”, sui modi di dire anconetani, dove facevamo dei mini sketch in anconetano ed era una cosa goliardica che ci ha fatto conoscere ed apprezzare con una comicità molto popolare. Poi ci siamo evoluti, abbiamo abbandonato il dialetto e abbiamo iniziato a fare dei minicortometraggi su tematiche presentate in forma satirica prendendo anche in giro usi e costumi della società odierna». Nel 2017 per i Ware en Valse c’è stato il decisivo balzo di qualità. «Abbiamo stipulato un contratto con un agenzia nazionale, la Netaddiction, che ci ha permesso di lavorare per aziende come Pringles, Universal, Red Bull, Med Store. Abbiamo unito la passione per i film con il piacere per gli sketch». In questo periodo di clausura i video satirici e comici dei Ware en Valse spopolano sul web e il pubblico li segue col sorriso sulle labbra. 

Filmati girati con il cellulare

«Sono brevi video fatti col cellulare su diversi aspetti di come si vive in questo periodo, dalla donna che sembra amoreggi al telefono con il suo uomo e invece parla con la sua estetista a quello che è talmente preso dall’attività motoria che mentre è in procinto di uscire per mettersi a correre gli viene un infarto. Video che hanno totalizzato anche 4 milioni di visualizzazioni. E’ stato un modo per combattere la noia di stare chiusi in casa e così abbiamo voluto divertirci e divertire con dei video semplici dove prendiamo in giro alcune abitudini della gente. Trattiamo anche temi seri come la povertà, il dramma di chi ha un lavoro autonomo, la cosiddetta Fase 2, ma lo facciamo in forma satirica».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico