Sgarbi racconta Pasolini e Caravaggio sulle note di Valentino Corvino al teatro Piermarini di Matelica

Sgarbi racconta Pasolini e Caravaggio sulle note di Valentino Corvino al teatro Piermarini di Matelica
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MATELICA - Un viaggio nelle vite di Michelangelo Merisi (Caravaggio) e Pier Paolo Pasolini, quello che Vittorio Sgarbi proporrà questa sera, 1 dicembre, alle ore 21.15, al teatro Piermarini di Matelica. “Pasolini Caravaggio”, questo il titolo dell’evento prodotto da Corvino produzioni su progetto artistico di DoppioSenso, e voluto nella stagione di Comune e Amat, sarà un’esperienza tutta da ascoltare e vedere.

 

La struttura

Oltre alle spiegazioni di Sgarbi, infatti, nel teatro saranno diffuse le musiche composte ed eseguite dal vivo da Valentino Corvino (con viola, violino, oud ed elettronica), e proiettata una video scenografia a cura di Tommaso Arosio. Protagonisti due grandi maestri dell’arte, uno vissuto tra il ‘500 e il ‘600 l’altro nel ‘900, accomunati dall’aver lottato contro ostracismi, anche al prezzo della vita, pur di mantenere la propria libertà intellettuale. Un parallelismo tra i due artisti che, seppur differenti, si legge nelle note di regia, «innescarono roventi polemiche attraverso la loro arte e la loro vita, dando interpretazione di nuove realtà molto spesso non comprese né dai contemporanei, né dai posteri». Due uomini dal grande talento, due artisti straordinari capaci, con la loro arte, di riuscire a non morire.
La contemporaneità


«Caravaggio – commenta Sgarbi – è contemporaneo. Lo è perché c’è, perché viviamo contemporaneamente alle sue opere che continuano a vivere. È contemporaneo perché la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito tutti i significati della sua opera». È rimasto, infatti, dimenticato, incompreso, e non è stato capito a fondo se non nel ‘900. Non nel Settecento o Ottocento, secoli immediatamente successivi al periodo in cui visse. «Caravaggio – aggiunge – è stato riscoperto in un’epoca improntata ai valori della realtà, del popolo, della lotta di classe. Ogni secolo sceglie i propri artisti, e questo fa sì che ci siano attualizzazione, interpretazione di artisti che non sono più né nel Quattrocento, né del Cinquecento, né del Seicento, ma appartengono al tempo che li capisce, interpreta, e sente contemporanei. Tra questi, nessuno è più vicino a noi, alle nostre paure, ai nostri stupori, alle nostre emozioni, di quanto non sia Caravaggio». Una vera e propria lezione d’arte quella che farà il sottosegretario al Ministero della Cultura, un confronto tra due geni lontani nel tempo in cui vissero, ma vicini nell’essere attenti alla realtà, sia nella loro vita che nella loro arte. Sgarbi si era già dedicato in precedenza a Caravaggio, e questa versione accostata a Pasolini, arriva dopo altre figure artistiche, tra cui Dante e Raffaello per citare gli ultimi. Info e biglietti: 0737 85088 (biglietteria teatro), prevendita su vivaticket.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico