Gualazzi d'oro con Love Life Peace «Ci abbiamo messo anima e corpo»

La star internazionale Raphael Gualazzi
URBINO - Certificato il disco d’oro all’album “Love Life Peace”, etichetta Sugar, del cantautore urbinate, ormai star internazionale, Raphael...

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URBINO - Certificato il disco d’oro all’album “Love Life Peace”, etichetta Sugar, del cantautore urbinate, ormai star internazionale, Raphael Gualazzi. Un riconoscimento sopraggiunto pochi giorni fa mentre Raphael è ancora impegnato, fino alla fine di marzo, nel tour italiano. Lo abbiamo raggiunto mentre stava portandosi a Novara, tappa teatrale prima della chiusura estiva, all’aperto, al Teatro Romano di Verona.

È ovviamente felice di questo riconoscimento...
«Sono riconoscimenti legati alla vendita del disco un lavoro apprezzato da molte persone. Ne sono felice e mi fa, oltremodo, piacere in un momento in cui il mercato discografico è molto ridotto. Sarebbe stupido dire il contrario. Ci abbiamo messo anima e corpo e il consenso va condiviso con tante persone che hanno collaborato al progetto. Le piccole soddisfazioni sono le energie per il futuro per poter credere ancora alla bontà del mio percorso musicale».
Ecco parliamo di questo. Sta già intensamente operando in sala d’incisione per il prossimo “capolavoro”… 
«Non esageriamo. Stiamo lavorando su diversi brani, alle composizioni di vario materiale con il tempo che ci vorrà. Non ho mai messo molta fretta alla creatività. Ho sempre inteso fare così. La nuova esperienza musicale si affaccerà verso nuove sonorità non disdegnando le mie radici musicali attraverso le strade dell’R’n’B, del Jazz, del Pop, del Pop-Rock, del Funk, del British Soul e pescando nella storia musicale degli anni ‘60, ‘70 e ‘80. Uscirà a fine 2017? Difficile valutare adesso la scadenza. Con ogni probabilità ci saranno anticipazioni di un paio di singoli». 
Gli stessi collaboratori di “Love Life Peace”?
«Sì, ma non solo. Continuerò a esplorare tante cose che ho già in testa». 
L’aspetta, a breve, l’ennesimo appuntamento internazionale. Non c’è Festival che non la richieda. 
«Infatti sarò, il 5 aprile, a Cartagine, in Tunisia, ad un festival jazz molto importante». 
Ci racconti di New York e della splendida compilation “Jazz loves Disney”, uscita in tutto il mondo, in cui è l’unico artista italiano interprete di due delle dodici tracce.

«È stato meraviglioso. Ho suonato in diretta in una sala poligonale con tante cabine dove c’erano musicisti singoli e al centro la Big Band. È stata una piccola grande soddisfazione, vicina alle mie corde e vedermi a fianco di notissimi nomi del jazz come Jamie Callum e Gregory Porter è un sogno realizzato incredibile. “Da bambino amavo i film Disney e ancora sono nel mio cuore, “Il libro della giungla” è il mio preferito. Sono stato onorato di condividere con Melody Gardot, “Bare necessity”, l’inno dell’orso Balù. Ne “Il libro della giungla” c’è un sacco di jazz, blues e soul! Ci bastan pochi spiccioli, lo stretto indispensabile…, oh yeah!”». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico