Torna dopo due anni di sospensione Ville & Castella con concerti, seminari e passeggiate nel verde nella provincia di Pesaro Urbino

Il fanese Nino Finauri, direttore di Ville & Castella, grande appassionato di vela
PESARO - Torna quasi a sorpresa, dopo 2 anni di sospensione, Ville & Castella, il festival itinerante della provincia di Pesaro Urbino, nato nel 1992. Torna la 22esima...

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PESARO - Torna quasi a sorpresa, dopo 2 anni di sospensione, Ville & Castella, il festival itinerante della provincia di Pesaro Urbino, nato nel 1992. Torna la 22esima edizione di un festival che “inizia dove finisce l’asfalto”, cercando di opporre al pessimismo della ragione l’ottimismo della volontà, con un “pizzico di bellezza”. Sette gli appuntamenti in programma, da oggi, 26 giugno, al 18 luglio, in sette suggestivi luoghi del nostro territorio: località ricche di storia e tradizioni, dove i profumi della campagna, dei boschi e dei sentieri delle montagne, inebriano e restituiscono ossigeno alle nostre abitudini cittadine.

 

 

Da il Gentil Verde, azienda agricola tutta al femminile di Acqualagna, a Valdecarte, infilata nelle colline di Massa Trabaria; dalla Fattoria di Urs, avamposto neo-rurale degli anni ’80, a Ca’ Ramarra, che dalla collina guarda il mare tra Fano e Pesaro; dal Chiosco delle Aquile, nel castello di Pietralata, a Bargni, fino al “cerquone” di Saltara che osserva il mondo da ben 500 anni. 
«Questa 22esima edizione vuol far opera di conoscenza, riflessione e sperimentazione di quei valori che ci sono mancati, nei mesi in cui il monitor ha dimostrato i suoi limiti nel credersi sostitutivo della realtà - afferma l’inossidabile direttore artistico Nino Finauri -. Un festival che ci accompagna in campagna, per conoscerla, per amarla, per rispettarla, per esserle riconoscenti. Un festival pretenzioso, schierato, anche arrabiato, sì, perché, dopotutto, l’ambientalismo senza critica socio-economica sarebbe solo giardinaggio. È nella natura che andiamo a ricercare i tempi e i modi per rigenerare il corpo, lo spirito e i pensieri».
La formula è quella consolidata nel tempo: conferenze, concerti e cene. Tra i relatori: Bartolomeo Schirone (scienza della montagna), Daniele Zanzi (agronomo) e Antonio Moresco (scrittore), per osservare gli alberi con occhi nuovi; a riflettere sul buio periodo pandemico e sulla dimensione etica ed estetica della vita saranno pensatori come Felice “Rosario Colacci” (poeta neoruralista), Giuseppina Pieragostini (scrittrice, psicoterapeuta), Carla Bagnoli (filosofa) e Roberto Mancini (filosofo). Fulvio Grimaldi (giornalista), Paolo Cacciari (architetto) e Gianni Tamino (biologo) affronteranno invece la stretta contemporaneità, fatta di strategie politiche, manipolazione dell’informazione e scelte economiche.


Tre i concerti in programma: Riccardo Marongiu, vero one-man band musician, polistrumentista totale, dialogherà con le selve che circondano l’alta collina di Frontino, proponendo una ambientazione sonora ispirata proprio ai suoni della foresta. Roberta Pandolfi e Gianluca Pirisi, dopo aver frequentato le sale da concerto di tutto il mondo, portano la musica classica del 900, da Arvo Part a John Cage, sotto le frode di una quercia monumentale, in piena campagna, per un’altra fusione dolce tra natura e cultura. Zenia-Project è un esperimento di folk-immaginario, acustico, metalinguistico, con cui si raggiunge, con la musica, un luogo altrettanto magico quanto il castello Pietralata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico