FANO - La Berlino anni ’30 fa da sfondo ad una vicenda che pur divertendo sa arrivare in profondità: dal 3 al 5 gennaio, arriva al Teatro della Fortuna,...
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Veronica: Viktor o Viktoria?
«Tutte e due assolutamente! È il terzo anno portiamo in giro questo spettacolo con un alto gradimento del pubblico , ma anche nostro. Il mio è un personaggio molto stimolante, a dir poco: amo questo continuo entrare e uscire dai panni e dai “generi” ed è anche un continuo scambiarsi d’abito oltre che di persona. Si potrebbe quasi dire che il vero spettacolo si svolge dietro le quinte, nella frenesia della trasformazione che è il bello dello spettacolo».
Si potrebbe dire che le calza a pennello?
«Mi diverto moltissimo a interpretare questa storia che racconta dello stratagemma con cui un’attrice squattrinata e il suo socio mettono nel sacco una intera società, finché l’amore non si metterà di mezzo, a sparigliare tutte le carte. È una commedia degli equivoci, ma anche un grande inno contro i pregiudizi. Combatte con forza contro ogni tipo di pregiudizio e mi è molto piaciuto dar voce e corpo a questo personaggio».
Amore e amicizia: è sottile il confine?
«Soprattutto quanto dobbiamo esser pronti ad accettare ciò che la vita ci mette di fronte. È una commedia dove si ride molto, ma fa anche molto pensare, soprattutto per i diversi punti di contatto con l’attualità. Si svolge in un periodo di grave crisi economica e la storia si ripete, ma bisognerebbe fare in modo che non si ripetesse. La storia della Repubblica di Weimer ha dato vita ad un grande periodo di rinascita culturale, ma con l’ombra nera del nazismo che ha arrestato lo sviluppo dell’umanità».
Doversi adattare scatena la creatività?
«Certo: “la necessità aguzza l’ingegno” e qui i nostri protagonisti hanno proprio fame! E la fame ti fa pensare a soluzioni intelligenti, al punto da mettere in atto un grande imbroglio che è anche un grande gioco, in cui tutti cascano».
Cinema, tv, teatro e letteratura: è giusto definirla “poliedrica”?
«Per me l’Artista è uno come Leonardo Da Vinci. Io sono un’attrice che cerca di fare bene il suo lavoro, fatto di tante sfaccettature. Mi piace scrivere: a novembre è uscito il mio terzo libro (“Per sole donne” ndr) e mi sto accorgendo di come la scrittura stia diventando parte importante di me, una cosa che anche la Mondadori ha accolto con gioia, scoprendo che non è più un “incidente di percorso”…».
La cultura…salverà il mondo?
Per forza è l’unico modo! La cultura intesa non come erudizione, ma conoscenza: più cose conosciamo e più le affrontiamo e apriamo la nostra mente. Dove c’è cultura c’è apertura mentale: devi sapere ed essere sempre curioso. La curiosità ti permette di progredire».
Intanto salviamo il teatro: perché vedere questo spettacolo?
«Perché è bello e mi assumo totalmente la responsabilità di quello che dico. È un modo per divertirsi con intelligenza. Il teatro e il cinema ti devono portare in un’altra dimensione e noi lo facciamo!».
LE INFO
Arriva nelle Marche Viktor und Viktoria, la divertente commedia ispirata all’omonimo film di Reinhold Schunzel con Veronica Pivetti: dal 3 al 5 gennaio sarà al Teatro della Fortuna di Fano (venerdì e sabato ore 21, domenica 5 ore 17) mentre il 7 gennaio sarà al Teatro Vaccaj di Tolentino (h21.15). Quando la crisi economica colpisce anche gli artisti, questi devono aguzzare l’ingegno: ecco allora che Viktoria, talentuosa cantante disoccupata, si finge Viktor e conquista le platee, ma il suo fascino androgino scatenerà presto curiosità e sospetti. Tra battute di spirito e divertenti equivoci si legge la critica ad una società bigotta e superficiale (la nostra?) sempre pronta a giudicare dalle apparenze. Sabato 4 gennaio (h18) è previsto l’ormai tradizionale appuntamento con Oltre la scena che incontrerà gli attori del cast: insieme a Veronica Pivetti anche Giorgio Borghetti, Yari Gugliucci, Pia Engleberth, Roberta Cartocci, Nicola Sorrenti. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico