Il comico Cassini apre insieme a Impastato la seconda parte della stagione del Politeama di Tolentino con un nuovo format: «Regalo un po' di leggerezza»

Il comico Dario Cassini
TOLENTINO - Sarà il comico Dario Cassini, napoletano di nascita ma marchigiano d’adozione, ad aprire la seconda parte della stagione del Politeama di Tolentino....

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TOLENTINO - Sarà il comico Dario Cassini, napoletano di nascita ma marchigiano d’adozione, ad aprire la seconda parte della stagione del Politeama di Tolentino. Domani, giovedì 27 gennaio, alle ore 21,15 porterà sul palco il primo dei quattro appuntamenti con il format “Cassini&Friends”, nel quale ospiterà giovani comici e anche grandi nomi del panorama cabarettistico nazionale.


Cassini, ama tanto le Marche vero? 
«Difficile non amarle. Ormai la mia vita è metà a Numana e metà a Todi, in Umbria, dove mi sono trasferito. Ho deciso di lasciare le grandi città, dove ormai vado solo per lavoro».
Come nasce il format “Cassini & friends”?
«È nato al Parioli con Maurizio Costanzo. La mia performance andò così bene che si volle prolungarla. Gli attori scritturati avevano impegni così è nato questo spettacolo, a cominciare dall’amico Gianluca Impastato». 
Come ha scelto gli ospiti della rassegna teatrale?
«Sono tutti comici importanti a livello nazionale. E tutti nomi che collaborano con me all’Accademia56, la scuola anconetana di comicità che dirigo. Sono veri amici, e anche i miei allievi possono incontrarli. Le Marche mi hanno accolto bene, le amo, è come ridargli qualcosa. Lo stesso Impastato è venuto ad Ancona nella scuola, arriveranno Katia Follesa, Natalino Balasso solo per citarne alcuni. E quattro di questi nomi sono anche nella rassegna tolentinate».
Che ci dice degli ospiti? 
«Gianluca Impastato, il primo, ama le Marche e il suo personaggio Chicco D’Oliva è un sommelier: con tutti i vini marchigiani e tutti i Verdicchi che ci sono non poteva non esserci. Batta è un mio storico amico, la cui amicizia risale a quando eravamo insieme nei camerini, lì nascono amicizie e ispirazioni. In tv il pubblico vede solo quello che portiamo, il prodotto finale, ma è dietro le quinte che si costruisce tutto. I miei amici sono dei vecchi “compagni di battaglia”». 
Gabriele Cirilli in particolare è suo amico da molto tempo… 
«Da almeno trent’anni. Un’amicizia che si rinnova ogni volta, insieme facciamo una trasmissione su Sky dedicata ai più piccoli». 
Dado, l’ultimo ospite, ha una comicità diversa? 
«Lui è particolare. Noi comici forse non salviamo la vita, vero, ma di sicuro diamo quel pizzico di leggerezza che fa bene allo spirito».
Fin qui i nomi più noti, come ha scelto i giovani? 
«Alcuni sono miei allievi, l’accademia nasce per dare visibilità agli improvvisatori e mi creda, alcuni di loro hanno anche fatto i provini per Zelig. Iniziano i famosi, poi ci sono loro, quindi io con Budini e arriva il finale con l’ospite “di lusso”». 
Difficile fare comicità oggi?
«È sempre difficile. Ma per il pubblico dobbiamo resistere anche in questo periodo in cui l’ambiente complica tutto».
Progetti futuri? 

«Sto lavorando al mio romanzo ambientato sotto il Conero, “Pietramare”. A breve sarò nella prima puntata della nuova serie di Imma Tataranni, e sono nel film di Marco Martano “La donna per me”». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico