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ANCONA - Attraverso un vortice di dialoghi fatti di parole e di emozioni, ”Personaggi sul filo dei dialoghi mancati” è un gioco interattivo nel vivo del Teatro che trasporta lo spettatore/uditore verso uno spazio di “teatro non teatro”. Il progetto, a cura delle due attrici Giulia Bellucci (Fossombrone) e Marina Bragadin (Fano), è tra quelli selezionati da “Marche Palcoscenico Aperto. I mestieri dello spettacolo non si fermano” promosso dalla Regione Marche/Assessorato alla Cultura e Amat.
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Il teatro ha dovuto chiudere il sipario, spegnere le luci, lasciar depositare la polvere sui velluti, ma un mormorio è presente, a voler ben ascoltare: sono le voci dei personaggi che cercano una via, un incontro che li renda vivi ancora una volta, che li salvi. Personaggi “sul filo”, che, un po’ parolieri e un po’ acrobati, cercano interlocutori possibili, in una dimensione altra di “teatro senza teatro”. «Ci siamo immaginate i personaggi di fronte ad un sipario chiuso, spaesati, perduti nel silenzio, smarriti, con in bocca delle parole e nessuno a cui donarle. - commentano Giulia a Marina - Ci siamo immaginate la voglia di resistere nonostante tutto, e, improvvisamente, la comparsa di un telefono. Le mani tremanti che compongono un numero, e qualcuno dall’altro capo che risponde (al terzo squillo o alla terza campanella chissà). Anche se il pubblico non sarà di fronte ad uno spettacolo dal vivo, con i Personaggi sul filo sarà in qualche modo direttamente nel vivo della storia stessa, dentro un gioco di specchi nel quale si confondono realtà e finzione, essere e recitare, attore e “SpettAttore”».
Non appena verrà reso noto il calendario, ci si potrà prenotare al numero telefonico 329 9159082. Ognuno potrà scegliere la data e l’ora preferite. A questo punto, lo spettatore-ascoltatore verrà contattato dal personaggio stesso, alla data e all’ora fissata. Lo spettatore non saprà chi sarà dall’altra parte del filo: in un duplice gioco di incognite, non saprà se parlerà con Giulia Bellucci o Marina Bragadin, né con quale personaggio converserà. Tutto il gioco è infatti incentrato sul “bilico”, sulle acrobazie della parola del personaggio e dello spettatore stesso. Così come l’attore-personaggio non sa chi c’è dall’altra parte del filo.
Non uno spettacolo quindi, ma un vero e proprio “gioco interattivo” a sorpresa: «Mi auguro con tutto il cuore che il nostro progetto possa contribuire a mantenere viva la forza del Teatro che esiste e resiste a tutto, con la speranza di tornare presto a “liberare” i nostri personaggi su un palcoscenico, respirando insieme al pubblico e guardandoci negli occhi. Intanto accontentiamoci della voce che in questi tempi può essere un abbraccio e non è poco» spiega Giulia. «Cercheremo di dare vita a questi Personaggi sul filo estrapolandoli dal loro contesto, ricreando, per loro, una dimensione originale. Personaggi su un filo di intesa e di legame con lo spettatore!».
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Corriere Adriatico