“L’attore nella casa di cristallo” alle Muse come in Blade Runner

Un momento dello spettacolo
ANCONA - La prima bella immagine di questo singolare spettacolo nel piazzale antistante al Teatro delle Muse (“L’attore nella casa di cristallo”) è...

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ANCONA - La prima bella immagine di questo singolare spettacolo nel piazzale antistante al Teatro delle Muse (“L’attore nella casa di cristallo”) è impressa nel programma di sala: che dalle due teche poste e “distanziate” al centro, ciascuna delle quali rinchiude in una gabbia dell’anima il personaggio-attore, si apre alla visione notturna della splendida facciata delle Muse, immersa nella diffusa luminosità riflessa di un azzurro cupo flou fondu.


Ci viene subito di pensare al “replicante” di Blade Runner nel sublime finale del film: lui che ha visto cose inimmaginabili per gli umani ora è obbligato a restituire la sua provvisoria esistenza, da macchina a tempo qual è.
Nelle loro prigioni cubiche che li isola dall’esterno, reclusi di un mondo che ha bandito ogni forma d’arte, i due attori, ciascuno nel suo spazio di personale isolamento, affastellano i ricordi nitidi ma confusi del loro passato di personaggi sulla scena, cercando disperatamente di ancorarvisi. E guarda caso le ombre della memoria rivivono nei versi di figure teatrali consegnate all’immortalità, come quelle di Shakespeare; con il loro male di vivere e l’incapacità di dare un senso all’esistenza, o che invece vorrebbero vivere il sentimento forte che li unisce, essendone però preclusi da un crudele destino, quello di Giulietta e Romeo, la coppia di amanti “nata sotto cattiva stella”.
Anche le memorie della musica e del canto non servono a rischiarare il buio di questa inedita condizione umana. Nemmeno “L’inno all’amore” di Edith Piaf, che tutto su quel sentimento concentra (“Peu m’importe, si tu m’aimes”), sembra poter dare adito alla speranza.

E allora il finale per i nostri due poveri attori protagonisti, privati del culto della bellezza in una società tecnicistica e disumana, non può che essere all’insegna della desolata rassegnazione dei due giovani amanti di Verona: “More dark and dark our woes”, “Sempre più nere le nostre sventure”.
Una bella performance artistica nella sua breve durata di mezz’ora: complimenti all’autore del testo e della regia, Marco Baliani, alla nostra Velia Papa che ha concepito lo spettacolo e ai validi e impegnati giovani attori, che a coppie di due appunto si alternano ogni sera, sino a fine mese. Cominciamo a essere più forti del male. 

Info
dal 15 al 28 GIUGNO
Piazzale del Teatro delle Muse di Ancona
orario inizio spettacoli (durata 30 minuti): ore 21.00 e ore 21.45
Lo spettacolo (due replliche a sera) ha una durata di 30 minuti. Gli spettacoli inizieranno, il primo  alle ore 21  e il secondo alle ore 21.45. L’audio dello spettacolo verrà seguito in cuffia dagli spettatori. Gli auricolari saranno forniti, opportunamente confezionati in bustine singole.
 Gli attori in scena saranno due per ogni serata e si alterneranno: Valentini/Maccaroni 15-17-19-21-24-26-28 giugno; Greco/Lilliù 16-18-20-23-25-27 giugno (off 22 giugno).
La capienza è limitata e la prenotazione obbligatoria.
è consigliata la prevendita on line sul sito www.geticket.it (da lunedì 8 giugno)
posto unico numerato € 9 (con auricolare omaggio )
(tipologia sedute: sedie, cuscini, strapuntini)
ingresso del pubblico da via della Loggia (lato portineria)
Si prega il pubblico di presentarsi all'ingresso almeno 15 minuti prima dell’inizio di ogni spettacolo.
Lo spettacolo è all’aperto.
Gli spettatori dovranno essere muniti di mascherina
Agli spettatori verrà consegnato un auricolare personale ed una radio ricevente per poter ascoltare gli attori. 

info@marcheteatro.it
servizio telefonico biglietteria Teatro delle Muse 071 52525 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30

il desk biglietteria in via della Loggia aprirà ogni sera un’ora prima delle recite.
 www.marcheteatro.it
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Corriere Adriatico