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FERMO - Un evento dedicato a Dante, uno spettacolo nato e voluto per celebrare il Sommo Poeta: Alessio Boni e Marcello Prayer alle 21,30 di oggi, saliranno sul palco di villa Vitali di Fermo per “Anima Smarrita” (Info: 3312767671).
Lo spettacolo
Lo spettacolo è nato nei mesi scorsi, «ce lo avevano richiesto per uno streaming, poi siamo andati avanti – spiega Boni – faremo un “concertato” a due, ma senza musica, solo con le nostre voci. Lo spettacolo è quasi un trailer, una sorta di invito a rileggere Dante, per me dal grande valore scenografico».
La narrazione ruota tutta attorno al poeta, partendo dalla Vita nuova fino ad arrivare alla Divina Commedia. «Dante è stato un personaggio straordinario – prosegue - a 9 anni e 9 mesi vede per la prima volta Beatrice, poi la reincontra a 18 anni e finisce di scrivere la Commedia pochi mesi prima di morire, come se avesse in qualche modo raggiunto il suo scopo».
I brani sono stati scelti da Boni e Prayer, come spiega l’attore, «in base a come ci piacevano e come si coordinavano tra loro.
Ad esempio Jorge Maria Borges o Giuseppe Ungaretti, o ancora altri, che abbiano in qualche modo un qualsiasi legame con lo stesso Dante Alighieri. Chiedetegli se per lui il Sommo è un poeta moderno e l’attore vi risponderà «moderno? Assolutamente no, o meglio altro che moderno, secondo me è futurista. Ha immaginato situazioni e sentimenti, emozioni e aspetti della vita che sono attualissimi. Certo, con tecniche e medicine, diverse ovviamente, ma vigliaccherie, invidie varie ci sono pure oggi».
La poesia
Parla di questi poeti e Boni lascia trasparire la sua passione per la poesia. «Mi è sempre piaciuta non se ne può fare a meno - dice l’attore – ad esempio l’altro giorno leggevo Neruda in un paese della Calabria. Quando giro per l’Italia e per il mondo in valigia metto sempre un maglione e un libro di poesie». Oggetto che non può mancare nel suo bagaglio, indispensabile, non importa se di un classico o di un moderno o ancora di un contemporaneo, non conta se l’autore sia famoso, o sconosciuto, l’importante è che si tratti di poesia.
«A volte ne porto anche di amici – spiega Boni – i versi di una poesia aiutano a scoprire la vita. Mi spiego con un esempio: a volte si hanno pensieri, domande a cui subito è difficile dare una risposta. Poi, in massimo un paio di minuti, leggendo i versi si chiarifica tutto e si è illuminati».
La vita
C’è tanta voglia di fare, di vivere il teatro, ma Boni, quando tutti erano costretti in casa, del primo lockdown, dice: «È stato un periodo difficile, certo. Ho visto morire tanta gente e spero che il virus venga presto cancellato, ma in casa sono stato bene. Nel marzo del 2020 è nato mio figlio, e in casa mia c’era tanta gioia: ho potuto vederlo crescere nei suoi primi mesi di vita. Una gioia impagabile per me essergli accanto mentre non si poteva andare da nessuna parte». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico