La Gang e Zanza sul palcoscenico Una mano tesa al bio terremotato

David “Zanza” Anzalone
SENIGALLIA - «È un privilegio incontrarsi a teatro, gente reale che incontra gente reale, e condividere attraverso l’arte, il gelo e il dolore delle...

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SENIGALLIA - «È un privilegio incontrarsi a teatro, gente reale che incontra gente reale, e condividere attraverso l’arte, il gelo e il dolore delle popolazioni colpite dal terremoto». Così David “Zanza” Anzalone presenta “Il Bio che non trema”, lo spettacolo che andrà in scena domenica alle 17 al Teatro La Fenice di Senigallia. Sul palco i fratelli Severini della Gang, presentando il loro ultimo disco in live acustico, e il Centro teatrale Senigalliese reciterà un testo scelto per raccontare il legame con il suolo. Parteciperanno anche Terre in Moto Marche, rete messa in campo per seguire attivamente le vicende del post terremoto, e i titolari dell’azienda bio Marchese Marino, con la loro testimonianza. 

“Il Bio che non trem”’ è un’iniziativa nata il 15 ottobre per sostenere l’azienda di Monte San Martino, sui monti Sibillini, e altre realtà agricole danneggiate prima dal sisma. L’azienda, che produce formaggi seguendo l’antica tradizione dei piceni, partecipa al Mercato Mezza Campagna e ne condivide valori e visione dell’attività agricola: eco sostenibilità, qualità del cibo, rispetto della salute, tutela dei lavoratori, rapporto diretto tra produttore e consumatore. La Marchese Marino svolge inoltre attività di inserimento sociale e lavorativo, che la rende un vero e proprio punto di riferimento per la comunità locale. Grazie alla raccolta fondi che si concluderà domenica sono già stati installati moduli abitativi che hanno permesso ai produttori e ai loro dipendenti di non abbandonare il luogo né gli animali e di riprendere così la propria attività produttiva.

Il grande spettacolo della Fenice promosso da Mercato Bio Mezza Campagna, e Spazio Lapsus concluderà la campagna di solidarietà che è stata condotta sia dal vivo, che con web crowdfunding. Il primo febbraio verrà resa pubblica ogni entrata, ora si aggirano intono ai 10mila euro, e ogni uscita, sul sito del principale promotore: lo spazio autogestito Arvultùra. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico