Il rapper Fabri Fibra è un “Fenomeno” Esce il 7 aprile il suo nuovo album

La copertina del nuovo album del rapper senigalliese Fabri Fibra
SENIGALLIA - Il rapper senigalliese Fabri Fibra ha annunciato sui social che il nuovo album “Fenomeno” uscirà il 7 aprile, svelandone anche la cover....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
SENIGALLIA - Il rapper senigalliese Fabri Fibra ha annunciato sui social che il nuovo album “Fenomeno” uscirà il 7 aprile, svelandone anche la cover. «Sono l’artista più in contrapposizione con la cultura dominante», è una delle definizioni che ha dato di se stesso il rapper, all’anagrafe Fabrizio Tarducci, nato a Senigallia il 17 ottobre 1976. Gli altri, invce, lo hanno spesso etichettato come blasfemo, omofobo, misogino o maschilista sessista. Ma  Fabri Fibra, fratello di Nesli, ha continuato a tirare dritto per la sua strada, sfornando album che, già a partire dal primo Turbe Giovanili nel 2002, hanno fotografato a colpi di rime crude l’Italia e gli italiani. Perché Fibra quello che ha da dire, lo canta senza perifrasi, anche se, ha spiegato, «le parole che uso e le situazioni che descrivo non sono inventate, ma sono prese dai Tg, dai quotidiani».

Il rapper, spesso in rotta di collisione con i colleghi che si sono adeguati al mainstream o che «hanno invidia» (con scontri consumati a colpi di rime, come quello avuto con il rapper Vacca), ingurgita nomi, fatti e tutto quanto accade intorno a lui, intorno a noi, per triturarlo e buttarlo fuori con veemenza, con un linguaggio fatto di paradossi, di esagerazioni, di contraddizioni ed iperbole. Con attacchi diretti ai politici di turno, alla Chiesa, alla televisione. Non ha nascosto nei suoi brani di aver anche fatto uso di droghe. A far discutere fu già Tradimento nel 2006 (ripubblicato quest’anno, dieci anni dopo, in un doppio cd), l’album che gli regalò per la prima volta la vetta della classifica degli album più venduti, ma anche non poche polemiche per i testi espliciti e provocatori: «dico cose più forti del dovuto per provocare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico