Gli Intersidera sulle piattaforme con il nuovo album “Amnesia”, il giovanissimo sestetto decolla con il suo accattivante progressive rock

Gli Intersidera sulle piattaforme con il nuovo album “Amnesia”, il giovanissimo sestetto decolla con il suo accattivante progressive rock
SENIGALLIA - È uscito sulle piattaforme “Amnesia: Echi di Futura Memoria”, primo disco degli Intersidera, giovanissima band di progressive rock nata nel...

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SENIGALLIA - È uscito sulle piattaforme “Amnesia: Echi di Futura Memoria”, primo disco degli Intersidera, giovanissima band di progressive rock nata nel 2016 a cavallo di Senigallia, Corinaldo, Mondavio e San Lorenzo in Campo. A formare il sestetto la voce di Michele Casoni, le chitarre di Federico Gianantoni e Simone Godi, il basso di Jonathan Bruciati, le tastiere di Matilda Valentini e la batteria di Nicola Venturi. Le registrazioni, il missaggio e la masterizzazione del brano e dell’album sono avvenute all’interno dei Dyne Engine Studios di Castelfidardo, con Manuele Pesaresi in cabina di regia. Il disco è già disponibile attraverso le maggiori piattaforme di streaming. In arrivo anche la stampa di copie fisiche che la band venderà attraverso lo shop digitale e durante i concerti.

 

 


Il percorso


Un debutto che arriva alla fine di un percorso musicale iniziato sin dalla formazione della band. «Sicuramente è un punto di arrivo importante – spiega il chitarrista Federico Gianantoni - ma è anche un punto di partenza perché il lavoro che abbiamo fatto in questi anni è stato finalmente pubblicato. È una grande emozione perché è il frutto di lavoro ed emozioni condivise da tutta la band. Abbiamo imparato molto in questi anni e capito anche il modo di approcciarci futuro verso la nostra musica». Futuro che sembra già essere in movimento per gli Intersidera. «Stiamo già lavorando su delle nuove basi strumentali – prosegue Gianantoni - ma dobbiamo ricordarci che il nostro disco è frutto di almeno tre anni di lavoro che è stato anche un percorso personale di tutti i componenti della band. Siamo molto giovani, abbiamo poco più di 20 anni, e ora dobbiamo tener conto di quanto è stato fatto. Ascoltando “Maya”, l’ultima canzone del disco, si può capire quanto abbiamo raggiunto in questo momento. È una traccia matura, e da questa base stiamo mettendo fondamenta per il nostro futuro. Radice progressive, qualche influenza elettronica ma anche sonorità leggermente più pesanti».

 

La scelta


In un mondo musicale rock da sempre anglofono, gli Intersidera hanno scelto di scrivere e cantare in italiano. Una scelta di cuore. «Stiamo valutando anche altre soluzioni. Ci confronteremo – spiega - ascolteremo chi ci ascolta ma prima di prendere una decisione vogliamo prenderci tutto il tempo necessario. Certo la lingua inglese è più fruibile per questo genere, ma l’italiano è bellissimo da utilizzare». Di grande impatto la copertina del disco, dove si nota l’ombra di un uomo apparentemente rinchiuso in una prigione, non solo fisica come spiega il chitarrista della band. «Abbiamo parlato con l’artista che ha disegnato la copertina raccontandogli cosa avevamo in mente: uomini rinchiusi dentro loro stessi ma che riescono a percepire la bellezza e le possibilità che hanno a disposizione. Un viaggio interiore per scoprire cosa abbiamo dentro, ma anche cosa possiamo trovare fuori». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico