L'attrice senigalliese Rita Caldana nel nuovo film di Pupi Avati: «Mi ha concesso di recitare un monologo spiritoso e divertente»

L'attrice senigalliese Rita Caldana nel nuovo film di Pupi Avati “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”
SENIGALLIA - Debutta oggi nei cinema il nuovo film di Pupi Avati, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, il titolo si riferisce al calendario...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SENIGALLIA - Debutta oggi nei cinema il nuovo film di Pupi Avati, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, il titolo si riferisce al calendario ecclesiastico. La fotografia è di Cesare Bastelli, musiche di Sergio Cammariere e Lucio Gregoretti. Gli spettatori marchigiani saranno contenti di ritrovare l’attrice senigalliese Rita Caldana, da anni ormai presenza fissa sui set del maestro. A lei abbiamo posto qualche domanda.


Innanzi tutto, signora Caldana, ci presenti questo film. Di che tratta?
«È la storia di due amici che negli anni Settanta sognano di sfondare nella musica, ma riusciranno a incidere una sola canzone, e di una ragazza che vuol far carriera nella moda. Li ritroviamo 35 anni dopo, molte cose son successe nel frattempo, è tempo di bilanci. E qui mi fermo: non è il caso di svelare di più».

 
Lei che personaggio interpreta?
«Sono una giornalista di moda. Per la prima volta da che lavoro con lui, Pupi mi ha concesso di recitare un monologo, spiritoso, divertente, è stato bello farlo. Una soddisfazione».

È stata una scena complicata? Ha richiesto molti ciak?
«No, tutto è andato liscio come l’olio. In generale, sui set di Pupi Avati non si fanno molti ciak. Perché lui è un grande regista e sa quello che vuole, perché la troupe è sempre di alto livello e perché noi attori arriviamo ben preparati. Ogni tanto è chiaro che possa accadere un piccolo intoppo, che qualcuno possa dimenticare una battuta, che le luci possano non essere perfette, cose così, ma non son cose frequenti».

Un intoppo c’è stato: il malore che ha colpito il regista.
«Sì, ci ha fatto prendere uno spavento. È accaduto pochi giorni prima che andassi sul set. Grazie al cielo, tutto si è risolto per il meglio, Pupi si è rimesso rapidamente, l’ho ritrovato pieno di energia come sempre, abbiamo trascorso belle serate conviviali».

Il cast include Edvige Fenech e Gabriele Lavia. Li conosceva già?
«Con la Fenech avevo lavorato un po’ in di anni fa in “Cornetti alla crema”. È ancora una bellissima donna, era felicissima di essere in un film di questa importanza, l’opera di un maestro del cinema, un’occasione attesa da una vita dopo le tante commedie che l’hanno resa famosa. Quanto a Lavia, no, non lo avevo mai incontrato, è una persona alla mano, molto simpatico, è stato un vero piacere conoscerlo».

I suoi prossimi impegni?


«Non posso essere precisa al riguardo, sono progetti in divenire, non porta neanche bene parlarne, come diciamo noi nell’ambiente. Posso anticiparle che ho sostenuto un colloquio per entrare nel cast di un programma Rai molto seguito e che riprenderà dopo l’estate: incrocio le dita. C’è un’altra cosa in ballo, ma a quella mi permetterà di non accennare nemmeno, se andrà in porto ve lo farò sapere». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico