L'arte unica del pittore e scultore sentinate Agabiti che lavorò al fianco dei grandi del Rinascimento

Il vernissage della mostra
SASSOFERRATO - Regala interessanti e belle pagine sul Rinascimento nelle Marche la mostra “Pietro Paolo Agabiti, scultore e pittore al tempo dei Della Robbia e...

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SASSOFERRATO - Regala interessanti e belle pagine sul Rinascimento nelle Marche la mostra “Pietro Paolo Agabiti, scultore e pittore al tempo dei Della Robbia e Raffaello”. Indagando e rintracciando le opere di Petri Pauli Saxiferrati, nato a Sassoferrato nel 1440 e morto a Cupramontana verso il 1540, i curatori Alessandro Delpriori e Lucia Panetti non hanno fatto una semplice retrospettiva su un artista del luogo, ma svelato le sue inattese personalità che hanno saputo declinare facendo scoprire un contesto rinascimentale poco conosciuto e sorprendentemente ricco. 

 
«Agabiti – spiegano i due curatori - è un artista che seppe lavorare accanto ai grandi del suo tempo da Cima da Conegliano a Luca Signorelli od ancora a Lorenzo Lotto, prendendo da ognuno qualcosa, ma rimanendo sempre fedele a se stesso». Come leale è l’evento che ha lasciato molte opere nel loro contesto. «Perché – aggiunge Delpriori – idealmente le opere d’arte andrebbero sempre studiate e viste nei luoghi per cui queste sono state pensate e eseguite». Il che fa della mostra sentinate, che si snoda tra il borgo e il castello, un evento dal lento incedere e, del suo biglietto, un invito al viaggio per immergersi nei palazzi e nei paesaggi del paese. L’ideale per chi privilegia gli spazi aperti in questi tempi di pandemia. Una mostra definita non a caso “di territorio” dall’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini «che, come altre mostre di qualità che si stanno inaugurando nelle Marche, valorizza artisti marchigiani e, allo stesso tempo, il contesto di riferimento e creano un circuito di alto valore che, come Regione, sosteniamo avendo a cuore la crescita delle piccole ma molto attive realtà dell’entroterra».
Il tour inizia dal Palazzo degli Scalzi dove superbe di colori e di dettagli sono esposte sedici opere tra pale, predelle e sculture, prestate da importanti musei e fondazioni. Presente anche una postazione interattiva, ideata da una spin-off dell’Università di Camerino per osservare da molto vicino l’opera “Il Cristo e angeli” esposti nella chiesa di San Facondino. Una delle tante tappe del tour dove spiccano l’Abbazia di Santa Croce, la Collegiata San Pietro e la Civica Raccolta d’arte. Tra le novità più interessanti, la scoperta del valore di Agabiti scultore. Rintracciando la sua cifra estetica nelle opere di altri artisti lungo le valle dell’Esino e del Misa, i curatori hanno evidenziato la sua figura di maestro di una scuola alternativa a quella Della Robbia. Lo studio ha anche messo in risalto nuove personalità artistiche, come l’anonimo di San Bartolomeo, che, nel 1510, dipinse la pala per l’altare maggiore della chiesa omonima. Poi il Maestro di San Pietro, un allievo di Raffaellino del Colle che si era formato probabilmente a Urbania nel cantiere dell’Oratorio del Corpus Domini. 


Le visite guidate, i laboratori e gli itinerari tematici diffusi sono curati dalla cooperativa Happennines. Palazzo degli Scalzi, dal 25 luglio fino al 7 novembre. Orari: 10-13 e 15,30-18,30. Prenotazione obbligatoria. Informazioni www.sassoferratoturismo.it. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico