«Sinceramente non mi aspettavo che non mi facessero salire sul podio. E, sì, speravo di vincere anche per riscattare mia sorella Mimì». È una...
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Ma non ritiene che la giuria d'onore vada soppressa: «Io credo che sarebbe fondamentale che la giuria d'onore fosse composta da addetti ai lavori: musicisti, manager, produttori, dj.
Quanto alla sorella Mia Martini, dice: «La ricordo nei nostri viaggi in autostop, nei tantissimi concerti che abbiamo visto insieme, nelle scorribande notturne in cerca di gloria. Mimì era una donna molto intelligente e sensibile. Era lei la vera 'pazzà tra di noi. Mi manca disperatamente, tutti i giorni della mia vita». Come ha trovato la fiction su di lei, 'Io sono Mià? «Il risultato è stato ottimo, anche grazie a Serena Rossi che la interpreta in modo magistrale: racconta perfettamente mia sorella nei gesti, nelle piccole cose. Io ho voluto partecipare alla sceneggiatura perché potesse uscire la vera Mimì, la sua essenza». E conclude con una risposta caustica alla domanda su chi debba condurre il Festival 2020: «Mah, non saprei. Facessero loro. Per me ormai lo potrebbe presentare pure Topolino con la Banda Bassotti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico