Nicole incanta allo Zecchino d'Oro con la canzone “L'anisello Nunù”

Nicole Marzaroli all'Antoniano di Bologna dopo aver cantato "L'anisello Nunù" viene baciata da un'altra bambina
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SAN SEVERINO - «Non crediamo ai nostri occhi! Speravamo in una buona prestazione da parte di nostra figlia, che si era già divertita tantissimo nel corso del pomeriggio inaugurale dello Zecchino d’Oro, ma da qui a commentare un primo posto al termine della seconda giornata delle eliminatorie ce ne passa». Sprizza gioia Catia Mizioli, di San Severino, la mamma di Nicole Marzaroli, reduce da un pomeriggio indimenticabile all’Antoniano di Bologna.

«Sabato è stata la seconda giornata di gara, con sei canzoni in lizza delle dodici in programma in totale, con sedici ragazzi in gara dato che partecipano due coppie ed un trio. Nicole ha cantato con naturalezza, ed alla fine ha concluso in testa. Devo ammettere – aggiunge Catia – che sono stata gratificata dai complimenti sinceri dei genitori dei baby concorrenti. Si è creato un bel gruppo di mamme trepidanti che fanno il tifo per tutti i bimbi. È stata davvero una esperienza gratificante sotto ogni punto di vista». 
Catia Mizioli, dopo aver lasciato al marito Lorenzo l’onere di accompagnare la piccola il giovedì precedente della giornata d’esordio, in cui Nicole non ha però cantato “L’Anisello Nunù” (musica e testo di Carmine Spera), questa volta li ha raggiunti «in compagnia della piccola Maria Sole e della mamma Emanuela di Belforte del Chienti, dove ho un negozio di pasta fresca. Devo ammettere che temevo l’impatto con l’ambiente, pensavo di sciogliermi nel vedere il mio frugoletto cantare in diretta sulla prima rete nazionale, invece ho avuto in mio marito Lorenzo una… degna spalla. Alla fine – ride al telefono - l’emozione maggiore l’ha tradita lui». 

La canzone con la quale si è esibita Nicole, “L’anisello Nunù”, ha un significato profondo. È infatti un brano sulla dislessia. Racconta la storia di un asinello di nome Nunù che si impegna, studia tanto ma fa fatica con le parole, confonde la G di gatto con la C e quando raglia non fa «Iò Iò» ma «Oì Oì». «È un bel testo, che tratta di un disturbo attualmente abbastanza diffuso – ricorda Catia -, ma pensavo che a vincere fossero altre canzoni. Una trattava il tema dell’immigrazione, un’altra della solidarietà. Invece il brano assegnato a Nicole ha fatto colpo». Sarà stato per l’interprete? In ogni caso la giuria, formata da Roberta Lanfranchi, Massimo Lopez, Gabriele Cirilli e l’immancabile Cristina D’Avena era assolutamente qualificata. Ora Nicole affila gli artigli per la semifinale di sabato prossimo. Per prolungare il sogno. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico