“S4U Storie e suoni all'Università” con De Andre', Graziani e Jannacci

Il rettore Sauro Longo e il direttore Amat Gilberto Santini
ANCONA - Un trittico della memoria, tre storie di grandi artisti raccontate dalla musica, trait d'union di altrettanti spettacoli, andranno a caratterizzare...

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ANCONA - Un trittico della memoria, tre storie di grandi artisti raccontate dalla musica, trait d'union di altrettanti spettacoli, andranno a caratterizzare l'inaugurazione dell'anno accademico 2016/17. 


“S4U Storie e suoni all'Università” è il nome della rassegna promossa dall'Università Politecnica delle Marche in collaborazione con l'Amat. Sono tre gli appuntamenti musicali tra marzo, aprile e maggio, che avranno luogo al Polo di Monte Dago. A presentarli in conferenza stampa il direttore artistico Amat Gilberto Santini: “Si tratta d'incontri - spiega - con personaggi fondamentali per la cultura musicale italiana, artisti che nonostante stili differenti si sono distinti per libertà, originalità espressiva e malinconica ironia: Fabrizio De André, Ivan Graziani ed Enzo Jannacci”.
 
“Da studente non invecchiato quale mi considero - continua simpaticamente il rettore della Politecnica delle Marche Sauro Longhi - ritengo sia importante coltivare una certa sensibilità attraverso strumenti che raccontano la nostra storia. Quest'iniziativa si inserisce nel progetto “Ancona città universitaria” per favorire l'apertura e la contaminazione con la città capoluogo, artefici principali i nostri studenti. Il progetto propone un viaggio narrativo nella storia musicale degli ultimi anni attraverso i cantautori italiani che hanno scritto una pagina importante della tradizione musicale popolare”. 

Il 21 marzo l'apertura di S4U coincide con l'inaugurazione dell'anno accademico e lo fa con Fabrizio De André: da Marinella a Princesa di Piero Cesanelli. 

Si continua giovedì 7 aprile con un omaggio a Ivan Graziani by Andrea Scanzi e Filippo Graziani, che presentano Fuochi sulla collina. Emozioni certe in arrivo, dai ricordi di Filippo, un figlio che canta quel padre geniale ed originale, Ivan. Un amico giornalista dalla grande conoscenza musicale e dall'uso sapiente della parola, coadiuverà in scena. Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano e grande estimatore di Ivan, conduce in un viaggio commosso ed emozionante alla riscoperta di uno degli artisti più innovativi, ferocemente ironici e talentuosi del panorama musicale italiano, refrattario alle catalogazioni, selvaggiamente libero. 


Chiude il trittico l'omaggio a Enzo Jannacci il cantautore prestato alla medicina, l' uomo un po' cabarettista, attore ed un po' cardiochirurgo, che fin dagli anni '50 ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber, passando dalla canzone dialettale al rock al jazz, fornendo l'ispirazione a personaggi come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Massimo Boldi. Vengo anch'io. No tu no, El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che, La vita l'è bela, ormai annoverati tra i classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia in Il nostro Enzo... ricordando Jannacci in scena il 13 maggio nell'ambito di Your Future Festival. Artista altrettanto versatile e curioso sperimentatore, conosciuto dai più per l' affermazione nel teatro musicale, Moni Ovadia si presenta in questa sede in un'inedita quanto fascinosa veste, accompagnato al pianoforte da un musicista colto e sensibile come il Maestro Alessandro Nidi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico