Sanremo 2022, Roberto Saviano e il suo monologo all'Ariston: il ricordo di Falcone e Borsellino. Standing ovation per i magistrati

Sanremo 2022, Roberto Saviano e il suo monologo all'Ariston:
Tutto il pubblio del teatro Ariston si alza in piedi. Amadeus, annunciando l'ingresso di Roberto Saviano, ricorda la strage di Capaci e di Via D'Amelio. Il pubblico del...

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Tutto il pubblio del teatro Ariston si alza in piedi. Amadeus, annunciando l'ingresso di Roberto Saviano, ricorda la strage di Capaci e di Via D'Amelio. Il pubblico del Festival di Sanremo, si alza e tributa un lungo applauso al ricordo del giudice. 

 

Roberto Saviano sul palco dell'Ariston si "esibisce" in un monologo molto atteso. Un lungo, articolato, discorso sulla mafia. Sono passati ormai 30 anni dalla strage di Capaci del 1992, l'attentato nel quale perse la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Pochi mesi dopo un altro attentato, altrettanto vile, pose fine alla vita del giudice Borsellino e di cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio]), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

 

Una ferita che procurò uno strappo nel rapporto di fiducia tra una parte delle istituzioni e i cittadini italiani; proprio quell'attentato di Capaci fu decisivo per le elezioni del Presidente della Repubblica, che si stavano svolgendo in quei giorni in Parlamento. Quell'atto pose fine a tutte le tattiche dei vari partiti, portando all'elezione di Oscar Luigi Scalfaro. 

 

Saviano ricorda quanto il loro coraggio faccia parte della nostra storia. Anche se molti cittadini non erano nati quando loro sono stati uccisi. "La loro - dice - è una storia di chi ha scelto di rischiare". E ricostruisce la storia del pool antimafia. Ricordando tutti gli omicidi che sono avvenuti nei confronti di questi coraggiosi uomini antimafia. 

 

La delegittimazione - Saviano ricorda che, quando era in vita, Falcone non era considerato un eroe. Anzi, aveva molti nemici. Gente che lo attaccava, che lo accusava di essere alla ricerca di visibilità con le sue inchieste. Lo scrittore ricorda come alcuni nemici del magistrato lo accusarono addirittura di aver messo in scena un attentanto nei suoi confronti per cercare di far carriera: si riferisce all'attentato dell'Addaura.

 

 

 

 

 

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Corriere Adriatico