I Righeira, dal successo all'arresto per droga alla lite: «Con Rota non ci parliamo più, non ci sopportavamo»

I Righeira, dal successo all'arresto per droga alla lite: «Con Rota non ci parliamo più, non ci sopportavamo»
Li conoscono tutti come i Righeira (Stefano Righi e Stefano Rota), la coppia degli indimenticabili tormentoni «Vamos a la playa» e «L’estate...

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Li conoscono tutti come i Righeira (Stefano Righi e Stefano Rota), la coppia degli indimenticabili tormentoni «Vamos a la playa» e «L’estate sta finendo», compagni di scuola e di successi,  oggi non si parlano più. Quando nel 1983 arriva il successo di Vamos a la playa loro erano a fare il servizio militare. «Un successo che non ci siamo goduti - racconta Stefano Righi al Corriere della Sera -  Anzi è stato psicologicamente devastante perché eravamo primi in classifica ma dovevamo stare in caserma. Io usavo le licenze per andare a fare le prime ospitate in tv. A metà estate con il pezzo in testa alla hit sbroccai e mi feci mandare alla neuro per prendere la classica convalescenza da crisi depressiva. Gli dissi che avevo bisogno di 20 giorni per preparare la finale del Festivalbar. Arrivò un capitano che mi fece un gran pippone sul fatto che il militare era una cosa seria. Però mi diede i 20 giorni. E ho capito che qualcosa era cambiato».

Due anni dopo, nel 1985, vincono il Festivalbar con "L’estate sta finendo" e arriva il successo. «Sono passato dal non avere una lira a poter prendere aerei e taxi senza pensarci, potevo scegliere gli alberghi più belli, vivevo nei residence. Ho buttato via un sacco di soldi». Quanto ha sperperato? «Non ne ho la minima idea, anche perché non so neanche quello che ho guadagnato». Ma la popolarità dura solo 3 anni.  A Sanremo 1986 arrivano tra gli ultimi. «Lì ci trovammo spiazzati, non eravamo abituati. Ci eravamo creati la fama di quelli che sfornavano tormentoni, da noi si aspettavano quello, ma eravamo dei performer e dei situazionisti più che dei musicisti»

Nel 1993 Righi viene arrestato, assieme ad altre 37 persone, per spaccio. Rimase in carcere per 5 mesi, salvo poi essere completamente assolto. «Fui messo in mezzo perché la solita notizia locale che avevano arrestato qualche pusher, con il mio nome diventava di rilievo nazionale. Mi crollò il mondo addosso, passai cinque mesi di merda in cui temevo mi potessero condannare. Vedevo tutto nero».

Nel 2016 poi arriva la separazione definitiva. «Con Stefano c’è stato un progressivo allontanamento culminato in una lite che ha sancito la separazione. Non ci sopportavamo più». 

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Corriere Adriatico