I Ricchi e Poveri, la band evergreen conquista il pubblico di Civitanova

I Ricchi e Poveri, la band evergreen conquista il pubblico di Civitanova
CIVITANOVA - Li aveva inseguiti per anni Aldo Ascani. E finalmente, nell’estate 2015 è riuscito a raggiungere l’obiettivo, portando sul palco di “Legati ad un granello di...

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CIVITANOVA - Li aveva inseguiti per anni Aldo Ascani. E finalmente, nell’estate 2015 è riuscito a raggiungere l’obiettivo, portando sul palco di “Legati ad un granello di sabbia” allo Shada niente di meno che i Ricchi e Poveri. Da 47 anni insieme, sono senza dubbio una delle realtà che hanno fatto la storia della musica italiana. E ora riscuotono successi incredibili anche all’estero. Allo Shada hanno fatto il sold out assoluto con 850 persone a cena e un entusiasmo incontenibile, attirando anche giovanissimi letteralmente catturati dalle loro canzoni. Sul palco l’energia e lo sprint di sempre. E un solo grande segreto: divertirsi ancora cantando, dopo quasi 50 anni. Come hanno raccontato a margine del concerto, con la simpatia e la disponibilità dei veri artisti.




Siete il secondo gruppo italiano dopo i Pooh che ha venduto più dischi in assoluto: come si raggiunge un risultato di questo genere clamoroso?

Lavorando sempre… e poi bisognerebbe chiederlo al pubblico, che ci ha sempre seguiti, ci ha sempre amati.



Quando nasce una canzone, a orecchio si capisce subito se avrà successo?

Le canzoni che hanno avuto più successo a pelle si sono sentite subito. Ad esempio, “La prima cosa bella”, quando l’abbiamo provata, per portarla a Sanremo, nell’inciso abbiamo capito subito che la canzone c’era. Così come “Che sarà”. Poi è anche vero che qualcuna che non sembrava al primo ascolto niente di che, invece ha sfondato lo stesso.



Quale è secondo voi la ragione del successo su larga scala che avete anche all’estero?

In noi la gente vede l’allegria, la positività, la spensieratezza. Vedono l’Italia insomma, una ventata di ottimismo, si sentono felici per qualche ora. L’Italia della musica, della cultura, dei monumenti, dei pittori, del immenso patrimonio artistico.



Anche Arbore vi citava fra i portavoce dell’Italia nel mondo…

E’ così, rischiamo noi in prima persona, ci mettiamo la faccia, nessuno ci riconosce niente ma è una grande soddisfazione essere una bandiera del nostro paese.



Nel 2015 ai Ricchi e poveri chi piace della musica Italiana?

Ce ne sono tanti. Sicuramente fra i più interessanti c’è Tiziano Ferro.



Prende la parola Angela la “brunetta”: “Io adoro Renato Zero da sempre, per cui anche al giorno d’oggi è quello che preferisco in assoluto”.

Per Franco invece “il più grande era Ivan Graziani, che oltretutto era anche di queste zone”.

A questo punto interviene anche Angelo Sotgiu: “Allora ne dico uno che li raccoglie un po’ tutti, Fabrizio De Andrè”.



Non può mancare a questo punto un ricordo di Pepi Morgia, per il quale le Marche erano una seconda casa…

“Eravamo amicissimi con Pepi, abbiamo lavorato insieme per parecchi anni, un personaggio che ha lasciato un grande vuoto, come amico oltre che come professionista”.



Infine, una di voi, Angela, ha prestato il suo viso e la sua simpatia anche ad una pubblicità, che esperienza è stata?


Mi fa sorridere, che brutta che sono… Una cosa molto diversa per me, l’importante è che funzioni, io mi sono divertita molto! Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico