“Io nel pensier mi fingo”, Casa Leopardi apre all'arte contemporanea nelle sale della biblioteca

“Io nel pensier mi fingo”, Casa Leopardi apre all'arte contemporanea nelle sale della biblioteca. La contessa Olimpia Leopardi
RECANATI - Ciò che ad alcuni potrebbe sembrare una profanazione, una mostra di arte contemporanea nelle sale della biblioteca in cui Giacomo si formò e...

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RECANATI - Ciò che ad alcuni potrebbe sembrare una profanazione, una mostra di arte contemporanea nelle sale della biblioteca in cui Giacomo si formò e affinò il suo genio, può spiegarsi con una sottile osservazione di Leopardi sullo Zibaldone: “All’uomo sensibile e immaginoso, che viva, come io sono vissuto gran tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una campagna; udrà cogli orecchi un suono d’una campana; e nel tempo stesso coll’immaginazione vedrà un’altra torre, un’altra campagna, udrà un altro suono. In questo secondo genere di obbietti sta tutto il bello e il piacevole delle cose”.  


Il titolo


Calzante è il titolo scelto per la mostra “Io nel pensiero mi fingo”, da un verso de “L’Infinito”. Ed è appunto nell’ambito dell’ampio progetto del 2019 per celebrare i 200 anni di questa poesia/icona, che la famiglia Leopardi annuncia il primo appuntamento di un ciclo di esposizioni, “InterValli”, realizzato con il contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della Composizione, con artisti nati nel secolo scorso. La mostra, che sarà inaugurata sabato 15 alle 17, sarà visitabile al piano nobile di Palazzo Leopardi, tra i libri di Monaldo e di Giacomo, dal 16 ottobre al 30 gennaio. L’ha curata, su un’idea di Olimpia Leopardi, vestale della memoria del Grande Recanatese, il critico d’arte Antonello Tolve, che scrive: “La forza evocativa del pensiero che si “finge” diventa in questa esposizione spazio in cui la ragione lascia il posto all’immaginazione”. E ha selezionato le opere degli artisti Tomaso Binga, Jeanne Gaigher, H.H. Lim, Maurizio Mochetti, Melissa Lohman, Patrizia Molinari, Adrian Tranquilli, Narda Zapata. 


La riflessione


«Gli spazi della biblioteca sono luoghi vivi, non soltanto per il pubblico o gli studiosi, ma soprattutto – è la riflessione della contessa Olimpia - perché hanno continuato a produrre cultura nel rispetto dello spirito che li ha visti nascere. Ciò che ha sempre contraddistinto l’opera svolta dalla famiglia Leopardi, sin dal gesto rivoluzionario del conte Monaldo, padre del Poeta, di aprirne le sale ai cittadini nel 1812, è quello di rendersi luogo di scoperta, territorio libero per un dialogo sul senso stesso della vita». (Info: orario di apertura tutti i giorni dalle 9,30 al 17,30. Tel. 0717573380. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico