Grazie al Museo dell'emigrazione marchigiana di Recanati più vicini all'Argentina, l'8 marzo una mostra dedicata alla figura dell'artista Adelaide Gigli

Il Museo dell’emigrazione marchigiana di Recanati
RECANATI - Il Museo dell’emigrazione marchigiana di Recanati ha avviato una serie di attività con la comunità italiana in Argentina e l’8 marzo...

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RECANATI - Il Museo dell’emigrazione marchigiana di Recanati ha avviato una serie di attività con la comunità italiana in Argentina e l’8 marzo ospiterà una mostra dedicata alla figura di Adelaide Gigli, artista nata a Recanati, emigrata a Buenos Aires e ritornata nella città natale in fuga dalla dittatura di Videla.

 

 
La storia
Sono stati circa 700mila i marchigiani che a cavallo tra l’800 e il ‘900 hanno lasciato la terra d’origine per emigrare all’estero per cercare fortuna. A questi si aggiungono anche coloro che hanno compiuto questa scelta in epoche più recenti. Tra le mete preferite senza dubbio l’Argentina, con il quale il museo mantiene dei forti collegamenti. «È una comunità – spiega l’assessore alla Cultura e Turismo di Recanati, Rita Soccio – molto forte, i nostri corregionali che si trovano lì sentono molto la loro marchigianità». Prima del Covid, in collaborazione con il consiglio per i marchigiani all’estero dell’Anci Marche, di cui la Soccio è membro, erano stati chiamati in Italia i figli dei marchigiani emigrati in Argentina a visitare i luoghi e le terre di origine. Compreso il museo, che nelle sue stanze racconta la storia degli emigrati di ogni epoca e verso ogni paese. Ma che i marchigiani abbiano spesso preferito il paese sudamericano, probabilmente è dovuto al fatto che lo sentivano culturalmente ed economicamente, con affinità di lingua compresa, più vicino al proprio. 


Un milione e mezzo di oriundi
«Oggi – spiega il responsabile del museo Luigi Petruzzellis – sono circa un milione e mezzo gli oriundi marchigiani in Argentina, quasi quanti gli abitanti delle Marche oggi. Loro stessi ci dicono che dobbiamo fare di più per far conoscere i nostri territori». E dire che nel paese argentino di associazioni solo collegate alle Marche ce ne sono tante, come quella i cui membri si allenano e organizzano spettacoli per riprendere le rievocazioni storiche marchigiane, spesso coincidenti con le date originali.


Le attività


Le attività del museo sono state presentate anche nel corso di un convegno promosso dal costituendo Museo nazionale dell’emigrazione a Genova, della cui rete farà parte anche il museo di Recanati. «Abbiamo presentato – spiega Petruzzellis – le nostre attività e il filo diretto con l’Argentina. Durante il lockdown abbiamo anche rafforzato i nostri legami». Presto una delegazione marchigiana, appena la pandemia lo consentirà, andrà in Argentina, ma intanto a Rosario c’è una radio che ogni sabato si collega con la nostra regione per parlare di cultura, gastronomia, storia, beni culturali. «A Recanati – aggiunge Petruzzellis - abbiamo poi una scuola, la Dante Alighieri, che insegna l’italiano agli stranieri. E a frequentarla sono quasi tutti cittadini argentini. Da qualche anno il 10 dicembre è stata proclamata la giornata delle Marche e loro, dall’Argentina, la sentono molto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico