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Il Mondiale dello spettacolo lo vincono le Marche. Non ci sarà l’Italia di Mancini, ma in Qatar si parla comunque tanto marchigiano: a cominciare dallo stadio Al Bayt che ha ospitato la cerimonia inaugurale, la cui artistic director è stata l’anconetana Anghela Alò e dove ha danzato il ballerino di Porto Recanati, Dimitri Porreca. Tanta musica, poi, con la Fan Zone di Doha dove suonano Luca Mattioni, percussionista di Falconara, e Michele Samory di Corinaldo.
Le emozioni
L’anconetana Alò, dopo aver mosso i primi passi come attrice alla Scuola del Teatro Stabile delle Marche, oggi lavora come creative director per la Balich Wonder Studio, che ha curato l’intera cerimonia inaugurale che ieri ha aperto ufficialmente il campionato del mondo di calcio 2022.
La fan zone
Tanta musica nella fan zone di Doha, con Luca Mattioni e Michele Samory che, insieme a Marcello Sutera (basso e direzione musicale), Rossella Cappadone (voce), Tony Casuscelli (tastiere), Donato Sensini (sax), David Giacomini (chitarra) e Simone Giglio (batteria), sono una band chiamata come residence per aprire concerti di artisti e dj di caratura mondiale. Spiega Luca: « Marcello Sutera ci ha chiamati per proporci questa collaborazione, organizzata dalla Cels group nella persona di Alessandro Gaffuri». I marchigiani Luca e Michele già si conoscevano nell’ambiente musicale, ma, raccontano, «prima del Qatar non ci eravamo mai incontrati prima. Così come non ci eravamo visti con gli altri musicisti». Nella fan zone ci sono dei grandi maxi schermi, dove la gente guarda le partite, e quando non ci sono match, ci sono i concerti. «Un’esperienza particolare» la definisce Luca. Racconta Michele: «Qua non si fermano mai, ogni giorno è diverso dall’altro. Siamo qui da venerdì scorso, sabato siamo andati a dormire e ieri ci siamo svegliati con la strada completamente asfaltata». Il primo concerto ufficiale la band l’ha fatto ieri: «Facciamo musica funky, soul, black-music, i nostri live durano fino a un’ora e mezza, il resto sono prove, anche di nuovi pezzi. Non è difficile armonizzarci, però, siamo tutti professionisti della musica, anche turnisti di artisti importanti». Non sanno ancora quali artisti incontreranno, ma il sogno perfetto sarebbe aprire Stevie Wonder o magari anche Shakira. Dall’Italia arrivano i primi complimenti di amici e colleghi. E se gli chiedete se manca la nazionale di calcio del marchigiano Mancini, dicono: «certo, ma siamo noi la nazionale, rappresentiamo le Marche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico