Hackett, il leggendario chitarrista dei Genesis, all'Arena Gigli di Porto Recanati: «Sarà uno show mozzafiato»

Hackett, il leggendario chitarrista dei Genesis, all'Arena Gigli di Porto Recanati: «Sarà uno show mozzafiato»
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PORTO RECANATI - «Il pubblico italiano è eccezionale per l’intensità con cui ama questa musica. La cultura italiana è incredibile, con una storia così ricca e con tanti bei posti: tutti sono molto cordiali e il cibo è unico. Quando ho tempo poi, mi piace svegliarmi presto per passeggiare nelle stradine suggestive e gustarmi tutta la loro bellezza».  Lo ha affermato Steve Hackett, leggendario chitarrista dei Genesis, alla vigilia del tour “Seconds out + more” che arriva oggi, giovedì 28 luglio, alle ore 21 all’arena Gigli di Porto Recanati.


L’anima della band britannica


«Ho scelto “Second out” – ha precisato – perché racchiude ciò che i Genesis hanno rappresentato tra il 1971 e il 1977 e sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto insieme. Mi piace il modo in cui raggiunge l’apice con “Dance on a volcano” e “Los endos” e amo la sua varietà. Trovo che sia una splendida vetrina per la musica della band». Hackett eseguirà anche alcuni brani del suo album solista “Surrender of silence”. «Mi sono evoluto nel tempo, sia per quanto riguarda la chitarra, sia per la scrittura – ha sostenuto – È importante continuare a esprimere nuove idee, provare nuove tecniche ed essere aperti a tutti i tipi di musica. Da solista ho due album preferiti, “Spectral mornings” e il più recente “Surrender of silence”: credo che questi due album hanno dei grandi paesaggi sonori».


Il lockdown


In Italia Hackett manca dal 2019. «Durante il lockdown ho scritto e registrato due album, l’acustico “Under a Mediterranen sky” e l’elettrico “Surrender of silence” – ha ricordato – Mi è mancato molto il contatto con il pubblico ma mi è piaciuto anche lavorare su tanta musica creativa. Ho avuto anche la possibilità di finire la mia autobiografia “A Genesis in mu bed” e di pubblicare un dvd live del tour del 2019. Ora sono molto sollevato per poter tornare in tour dopo così tanto tempo. L’album dei Genesis che preferisco è “Selling england by the pound” del 1973 che ha una grande varietà musicale e mi è piaciuto molto il lavoro con la chitarra che ho fatto per quel disco», ha accentuato il musicista. Il nodo è ora come approcciarsi ai Genesis: «Il mio modo di suonare la chitarra si è sviluppato nel corso degli anni, il suono è più forte, e il mio vibrato è migliore di quanto non fosse a quei tempi», ha riflettuto. «A volte la gente riconosce la mia influenza come, ad esempio, i Van Halen, ma posso dire di sentire l’eredità di ciò che ho fatto nel corso degli anni in molti artisti più giovani, dall’heavy metal alla musica progressive. In generale penso che la gente voglia ascoltare sempre musica eseguita da chi tiene davvero a quello che fa: credo che le canzoni dei Genesis continueranno ad avere successo ancora per molto tempo».


I musicisti


In questo tour Hackett sarà accompagnato da Roger King (tastiere), Craig Blundell (batteria, percussioni e voce), Rob Townsend (sax, flauto e percussioni), Jonas Reinfgold (basso e chitarra) e Nad Sylvan (voce). «Sono tutti dei virtuosi e ognuno di loro apporta una freschezza del tutto nuova alla musica, mantenendola molto viva». Steve Hackett a Porto Recanati propone una scaletta che predilige uno dei più grandi successi discografici dei Genesis, appunto “Second out”, il doppio album dal vivo con i concerti del tour “Wind & wuthering” del 1977 con l’aggiunta del brano “The cinema show” dal tour “The trick of the tail” del 1976. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico