Tosca in Morabeza, una colorata giostra poliglotta che celebra l’intreccio e la con taminazione fra i popoli

Tiziana Donati, in arte Tosca
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PESARO - Raffinata ed eclettica interprete, Tiziana Tosca Donati è la protagonista a Pesaro del concerto di oggi, ore 21, a Miralteatro, nell’ambito della rassegna Interludio di Ente Concerti. Tosca proporrà dal vivo il suo ultimo progetto discografico Morabeza, l’album per cui nel 2020 ha ottenuto due Targhe Tenco, miglior interprete di canzoni e migliore canzone con “Ho amato tutto”. Morabeza è infatti una colorata giostra poliglotta che celebra l’intreccio e la contaminazione fra i popoli, un ponte fra la radice italiana e le musiche d’altrove, in particolare francese, brasiliana, portoghese e tunisina.


Nella suggestiva scenografia di Aldo Chiti e nell’allestimento di Massimo Venturiello, con un ensemble di ottimi musicisti diretti da Joe Barbieri, Tosca condurrà il pubblico nelle atmosfere di colore e di calore di un immaginario salotto sudamericano, interpretando i brani dell’album, e non solo, spingendosi anche oltre i confini della sua ricerca musicale. Un ritorno all’abbraccio col pubblico con un disco che è un atto d’amore: «Ogni disco per un artista è un atto d’amore, - racconta Tosca - i dischi sono come dei figli e questo è uno di quelli che mi è riuscito molto bene. L’abbraccio con il pubblico poi è davvero meraviglioso e ho notato, fin dalle prime date del tour, un maggiore silenzio, meno telefonini che riprendono e persone presenti e attente che si ritagliano uno spazio personale, di ascolto. Forse proprio la pandemia ci ha fatto scoprire aspetti di noi che non conoscevamo: come un mondo diviso in due, tra bisogno del bagno di folla e bisogno di riservatezza. Io stessa sto scoprendo cose nuove». Morabeza è poi anche un abbraccio al mondo, nell’intreccio e nella contaminazione tra i popoli: «Questo album è il frutto di una serie di incontri fatti in giro per il mondo: è il simbolo di come la musica possa costruire ponti che non contemplano razzismo e divisioni. La musica è aggregante, è un bene comune. È chiara in Morabeza la condivisione, il volersi mischiare: una cosa che forse ora non va di moda, ma che è sempre stata una mia bandiera. Lingue che si intrecciano con un intreccio di esperienze».

Morabeza è anche il terzo album che Tosca dedica al suo viaggio nelle sonorità del mondo: «Un viaggio che non accenna a fermarsi, tanto che ora sto per per partire con altri due progetti e sono ben felice di continuare un viaggio che non finisce mai, sono i viaggiatori che finiscono semmai. Per me il viaggio è entrare, infilarsi nelle culture che incontro: conoscere etnie, usanze, entrare nel tessuto sociale attraverso la musica e l’arte che sono la reale carta di identità di un paese». E per Tosca è anche un ritorno a Pesaro, dove ha vissuto per quasi 7 anni: «Conosco molto bene La città e ho ricordi anche di emozioni forti. È davvero buffo tornarci a cantare: mentre vivevo a Pesaro, in realtà, non ho mai avuto delle vere occasioni di concerti. Attendo molti amici e so che dalle Marche se ne stanno spostando molti. Non mancherò di farmi una passeggiata sul lungo mare». Info: Ente Concerti Pesaro (0721 32482). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico