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PESARO - Accanto alla programmazione degli spettacoli in concorso al Festival nazionale d’arte drammatica (Gad) di Pesaro domani, domenica 30 ottobre, alle ore 21 al Teatro Sperimentale sarà celebrata la figura della grande cantante lirica pesarese Renata Tebaldi con “Renata, nel canto la mia vita”, testi e regia di Clio Gaudenzi, Alfredo Corno e Orchestra Olimpia. In scena la stessa Clio Gaudenzi e la cantante Valentina Mastrangelo, con musiche eseguite dall’Orchestra Olimpia diretta da Francesca Perrotta. L’evento, che va ad arricchire l’ampia proposta del festival, è nato dall’idea di coinvolgimento delle associazioni pesaresi nelle celebrazioni della nota artista che mettono in sinergia le diverse realtà in una contaminazione di professionalità e creatività.
Gli aneddoti
«Gli aneddoti intorno alla figura della Tebaldi mi hanno da subito incuriosito», conferma la direttrice artistica dell’Orchestra Roberta Pandolfi, «soprattutto quelli relativi alla sua governante, Tina Viganò, che narravano il lato più privato, il lato dietro le quinte di una grande donna e artista.
Un progetto che ha entusiasmato subito tutte, come aggiunge la direttrice Francesca Perrotta: «Non solo perché l’anima della nostra orchestra è femminile, ma anche per l’importanza della professionalità di genere. Un omaggio ad una artista importante, ma al tempo stesso non adeguatamente in luce nella cultura popolare. L’idea più calzante era quindi quella di proporre i suoi cavalli di battaglia insieme alla sua storia».
I personaggi
Clio Gaudenzi ha scelto di vestire i diversi personaggi che compongono il racconto di un’artista e di una donna: «Un narratore che si trasforma nei vari personaggi che l’hanno accompagnata per tutta la vita. La narratrice è uno spirito impalpabile: è l’anima della sua voce, voce che Renata stessa definiva un dono di Dio». Clio ha pensato che l’anima di questa voce potesse parlare e raccontare il suo punto di vista. Lo spettacolo ripercorrerà i momenti più significativi della vita e dell’arte della grande artista: dai genitori, alla sua fedelissima governante, la sua preziosa insegnante, i suoi amori, gli impresari che hanno creduto in lei, i direttori che l’hanno amata, i giornalisti che l’hanno raccontata, gettando uno sguardo curioso dietro le quinte.
«Abbiamo cercato di raccontare Renata con una certa leggerezza, ma con molta serietà», sostiene Alfredo Corno, curatore della mostra dedicata alla Tebaldi che si è tenuta al Museo Rossini, «senza essere didascalici e cercando di cogliere nelle vicende e nelle persone qualcosa di simpatico e meno accademico possibile». Info: Sperimentale 0721387548.
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