Mariani con “The Fellini Variations” al Rossini: «Un omaggio al grande regista»

Il pianista pesarese Mario Mariani
PESARO - Un’altra sfida musicale per l’eclettico pianista pesarese Mario Mariani che, in diretta streaming sul canale Facebook del Festival Corto Dorico...

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PESARO - Un’altra sfida musicale per l’eclettico pianista pesarese Mario Mariani che, in diretta streaming sul canale Facebook del Festival Corto Dorico (https://www.facebook.com/corto.dorico) proporrà, mercoledì 20 gennaio alle ore 21 dal Teatro Rossini, The Fellini Variations, l’omaggio al grande regista italiano, nel giorno esatto del suo compleanno, celebrando quindi i 100+1 anni dalla sua nascita. Un’occasione per ascoltare alcune delle più famose colonne sonore, firmate da Nino Rota, nelle geniali variazioni polistilistiche di Mariani, con momenti di natura improvvisativa, restituendo lo scintillante, nostalgico e variopinto mondo dell’universo felliniano. 

 


Un ottimo inizio 2021 per lei?
«Sono contento di portare “The Fellini Variations” nella mia città, nel suo teatro più importante, tenendo qui il mio primo concerto del 2021. Trovo sia molto felliniano suonare in un teatro vuoto, provando quello spaesamento che spesso troviamo alla fine dei suoi film, con la speranza che sia veramente la fine di questo film distopico che, nostro malgrado, stiamo vivendo da un anno a questa parte».
Un’altra sfida creativa?
«Era i progetto che avevo preparato per il 2020 con cui avevo già date prenotate in varie parti del mondo (dall’Europa a Bagdad, Giordania, Giappone e Colombia). Le musiche a cui mi riferisco sono ovviamente quelle di Rota, ma ho voluto chiamarlo Fellini Variations per rendere l’idea di quel “circo sonoro” che è una parte costante e fondamentale del mio pianismo: non solo qualcosa che si ascolta, ma che si vede. L’aspetto della performance, del gesto, è importante, perché dà il senso teatrale e, in questo caso, circense».
Anche lei è autore di colonne sonore di film: cosa l’ha colpita delle musiche di Rota?
«Rota è il migliore, il più importante autore di colonne sonore italiano: mi colpisce che in realtà non era un musicista nato per il cinema. Il genio di Fellini ha saputo prendere il meglio dalle sue musiche che di per sé non erano cinematografiche, ma forse il cromatismo della sua musica ha creato la sua cifra stilistica, una continua variazione sul famoso tema circense che tutti conoscono».
Da Rossini a Fellini, passando per Mariani…
«Diciamo che Mariani è la costante che lega tutto e cerca di “marianizzare” Rossini e Fellini. Uso spesso il termine “variations” con l’idea, per me importante e fondamentale, che la nostra vita è una variazione continua sul tema che è la nostra equazione personale, su cui sia noi che la vita produciamo variazioni».
In questo tempo sospeso per la musica, dove prendere gli stimoli per lavorare e comporre?


«Facendo di necessità virtù: per V.I.T.R.I.O.L., ad esempio, ultimo brano registrato nella grotta dei prosciutti, la seconda metà l’ho composta durante il lockdown. L’unica cosa che cambia è la destinazione di quello che si va a preparare, che deve essere riprogrammata in questo folle periodo. Nei miei prossimi concerti, in streaming dal teatro di Cagli, avrò il pubblico presente via zoom su uno schermo gigante e ci sarà interazione. Sarà un interessante esperimento, ma non vorrò mai abituarmi a questo!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico