Hangartfest festeggia 20 anni e dal 25 agosto propone a Pesaro un fitto calendario di eventi

Hangartfest festeggia 20 anni e dal 25 agosto propone a Pesaro un fitto calendario di eventi
PESARO - Hangartfest festeggia venti anni di storia e, dal 25 agosto al 16 settembre, proporrà a Pesaro un fitto calendario di 22 eventi, 18 performance, 5...

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PESARO - Hangartfest festeggia venti anni di storia e, dal 25 agosto al 16 settembre, proporrà a Pesaro un fitto calendario di 22 eventi, 18 performance, 5 coproduzioni, 4 debutti e vari eventi collaterali, tra incontri, laboratori e installazioni multimediali.

 


Il sottotitolo

“Nel segno della continuità e del rinnovamento”, come citato nel sottotitolo di questa edizione, il dialogo tra danza e musica, spesso eseguita dal vivo, la concentrazione degli eventi e la loro dislocazione in alcuni dei principali luoghi di rilevanza storico-artistica della città, sono al centro di questa ventesima edizione: «Anche a causa della temporanea chiusura del Teatro Maddalena, come conseguenza dei danni provocati dal terremoto dello scorso novembre - introduce Antonio Cioffi, direttore artistico di Hangartfest - siamo andati incontro all’idea di realizzare un festival diffuso sul territorio che anticipi lo spirito della natura mobile della cultura, concept promosso da Pesaro, capitale italiana della cultura 2024». Dalla Biblioteca Oliveriana ai cortili dei Musei Civici e di Palazzo Antaldi, con una inaugurazione, il 25 agosto, nello splendido scenario naturale di Villa Imperiale.

La danza 

«La danza contemporanea come valore aggiunto dei luoghi pulsanti di creatività del territorio, capaci di intercettare flussi e canali di pubblico che alimentano uno scambio continuo tra l’ambito locale e internazionale», ha commentato il vicesindaco Daniele Vimini. «Queste sono le caratteristiche che fanno di Hangartfest uno dei principali e più riconoscibili interpreti del progetto Pesaro 2024». A Villa Imperiale, il 25 agosto, sarà la compagnia Arearea ad inaugurare il festival con Bolero, un sorprendente colossal che vede in scena ben 12 danzatori e 8 musicisti della band multietnica Radio Zastava. Lo spettacolo, coprodotto da Hangartfest insieme a Menhir/Le Danzatrici en plein air, vede firmare la coreografia da Marta Bevilacqua e Roberto Cocconi. Ma la centralità dell’elemento sonoro è presente in molte delle proposte del festival come, ad esempio, nell’ironico e caustico And the Colored Girls say doo da doo da doo da doo di Elisabetta Consonni, in scena il 26 agosto alla Sala della Repubblica del Teatro Rossini, dove i performer usano la propria vocalità in modo sorprendente. Della stessa Consonni è anche la performance Il Secondo paradosso di Zenone, a Palazzo Mosca - Musei Civici, questa volta in totale assenza di musica che torna ad Hangartfest con il suo lentissimo e provocatorio attraversamento spaziale di un’astronauta. A chiudere il primo weekend del festival, nel cortile di Palazzo Montani Antaldi, la nuova danza israeliana con lo spettacolo in esclusiva nazionale 1| 2| 3 Solo Duet Trio con coreografie di Reches Itzhaki, Avshalom Latucha, Maya Navot, Ophir Kunesch, Gil Algarbeli e Tamir Golan.

Il progetto

Di rilievo il progetto speciale che vede la collaborazione con gli allievi del Liceo Coreutico Marconi di Pesaro alle prese con la coreografia In C di Sasha Waltz, e due installazioni multimediali: quella fotografica Obiettivo Danzante di Plinio Marsan e quella multimediale sui documenti di archivio di Hangartfest Mossi da Visioni 2, a cura dell’artista visivo Paolo Paggi.

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Corriere Adriatico