La cantautrice e poetessa Maria Antonietta su Sky in un viaggio affascinante nel mondo dell’arte sacra e dei suoi capolavori

Maria Antonietta, pesarese di origine e senigalliese d'adozione
PESARO - Sarà la nota cantautrice e poetessa Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, pesarese di origine e senigalliese d’adozione, a guidare il pubblico...

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PESARO - Sarà la nota cantautrice e poetessa Maria Antonietta, al secolo Letizia Cesarini, pesarese di origine e senigalliese d’adozione, a guidare il pubblico di Sky Arte in un viaggio affascinante nel mondo dell’arte sacra e dei suoi capolavori: “Sacra bellezza - Storie di Santi e reliquie” è infatti la nuova produzione di Sky che ha scelto una conduttrice speciale per un percorso emozionante e ricco di misteri che inizia oggi, giovedì 22 aprile, (canali 120 e 400) alle 21.15.

 

«Sono felice, molto felice, e soprattutto spero che entrerete con me in un mondo fatto di bellezza, arte, storie, misteri ed epifanie», ha dichiarato Maria Antonietta. «Ho sempre amato raccontare storie: in fondo l’intero passato, per noi che siamo qui, non è che un racconto. Storia, credenza, tradizione e mistero: tutto si mescola. Ma in fondo che cosa ci rende umani? Più umani? Raccontare storie. E io ho provato a farlo, conducendo questa nuova serie per Sky Arte, raccontando quella strana categoria di oggetti che sono le reliquie, che parlano di fede, di santità, di avidità, di crudeltà e di bellezza».


Protagonisti di questa prima stagione di 6 episodi, sono dunque i santi e le loro reliquie, trattati come uno scrigno pieno di personaggi e storie straordinarie, curiose, misteriose. Il filo del racconto è tenuto dalla sensibilità e dall’empatia di Maria Antonietta, appassionata, oltre che di musica, di arte e storia che con la sua cifra eclettica, entra nel tortuoso corso dei secoli in cui il culto delle reliquie, rappresentazione fisica e tangibile della relazione tra l’umano e il divino, ha riscosso un enorme successo.


Difficile scegliere una storia che l’ha particolarmente attratta: «Forse la storia del furto della lingua e del mento di Sant’Antonio, - prosegue Maria Antonietta - accaduta negli anni 90, anche per il fatto che si tratta di storia recente. Si pensa sempre che le storie che ruotano intorno alle reliquie risalgano a epoche medievali e invece continuano ad essere oggetti importanti e molto potenti. Mi ha colpito che uomini armati e col passamontagna abbiano potuto entrare nella chiesa e trafugare le due reliquie davanti ai fedeli, un fatto assolutamente surreale e sveleremo il perché di quel furto. Poi c’è un’altra curiosità, che non conoscevo, che riguarda l’iconografia di San Sebastiano: il santo ultra pop per eccellenza, il bel giovane che l’arte ritrae denudato mentre subisce il martirio. In realtà si svelerà come questa iconografia popolare nulla ha a che fare con l’iconografia storica e c’è il mosaico antico a San Pietro in Vincoli a Roma, in cui San Sebastiano è raffigurato come un militare anziano con la barba bianca: una figura totalmente opposta e sveleremo il perché».


Quale l’effetto di Maria Antonietta in veste di narratrice? «Mi è piaciuto molto e mi sono trovata a mio agio, ma c’è da dire che la materia la conosco, sia perché l’ho studiata, sia perché ho dedicato molto tempo della mia vita alla storia dell’arte medievale. La sento mia e questo mi ha reso sicuramente più credibile. È stata comunque una sfida, ma molto divertente e credo che sarà interessante anche per gli spettatori seguire queste storie, anche per i non appassionati».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico