Il comico Cirilli a Pedaso con la sua “anthology” di personaggi: «Parlerò di tutto e vi dirò perchè odio la tecnologia»

Il comico Cirilli a Pedaso con la sua “anthology” di personaggi: «Parlerò di tutto e vi dirò perchè odio la tecnologia»
PEDASO - È stato allievo del laboratorio scenico di Gigi Proietti, è stato a Zelig, fa tanto teatro e da ultimo si è visto a Tale e Quale show: Gabriele...

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PEDASO - È stato allievo del laboratorio scenico di Gigi Proietti, è stato a Zelig, fa tanto teatro e da ultimo si è visto a Tale e Quale show: Gabriele Cirilli salirà sul palco del cine-teatro Valdaso di Pedaso oggi alle 21,30 (info 3475406630).


Cirilli cosa farà vedere al pubblico? 
«Farò un live dei miei più grandi successi. Ci saranno un po’ tutti i personaggi che mi hanno accompagnato nella mia lunga carriera, sarà quasi una “Cirilli Anthology”».

 
Può dare qualche anticipazione?
«Parlerò di tutto, racconterò tutta la mia realtà. Partendo dal fatto che non riesco proprio a digerire la tecnologia, ci sarà tutta la Cirilli story».
A proposito di tecnologia, non la digerisce, ma che ne pensa?
«La tecnologia ormai dilaga tra gli spettatori e negli spettacoli. La sua crescita può essere positiva, ma è meglio che la si usi bene, o anche come si deve. Ma spesso vedo che non è così e se ne fa un uso non buono, si utilizza davvero male, e mi riferisco a quando ci sono gli sfoghi virtuali. Anche quelli non possono sostituire il reale. Immagino il tifo in uno stadio, quello resta lì, circoscritto. Invece sui social no». 
Proprio nessun aspetto positivo?
«Nel mondo dello spettacolo può essere positivo l’uso del web, aiuta molto per la pubblicità, non si mettono manifesti. A me però la locandina cartacea manca». 
Com’è stato a Tale e quale show con Paolantoni? 
«Ci siamo molto divertiti, sin da quando abbiamo fatto Mahmood e Blanco, ma anche facendo gli Articolo 31. Senza voler fare paragoni, a volte ci sentiamo come Totò e Peppino. Ci siamo divertiti, forse di più, con la poesia di Stanlio e Ollio». 
Come cambia la comicità con il web?
«Non è tanto la comicità a cambiare, quanto il modo con cui si raggiungono le persone. Oggi ci sono molti ragazzi che fanno stand up comedy, in passato l’ho fatta anche io. Ma se un Angelo Duro va in onda alle 2 di notte, forse c’è qualcosa che non va. Di certo il web aiuta a farti conoscere, ma è tutto troppo veloce».
Come se mancasse la gavetta? 
«Più o meno. Vede non è che uno può guidare un aereo avendo fatto solo una lezione di volo: allo stesso modo per diventare un vero comico c’è un iter, ci sono dei passaggi». 
Ha iniziato con Proietti, ora ha una sua scuola: come vede i giovani oggi?
«Proietti mi disse che il mio modo di esprimermi e di esporre le cose arriva a destinazione in modo molto empatico e me ne sono reso conto quando ho aperto la mia scuola. Di giovani ne vedo molti, anche bravi».
Cosa c’è scritto nella sua agenda, a parte Pedaso? 


«Volge al termine la tournée di “Duepuntozero”, sono alle ultime date. Sto preparando un nuovo progetto teatrale “Nun te reggae più” e sto lavorando a uno spettacolo con i ragazzi della mia scuola. Ho il sogno di trasformare il centro in una compagnia stabile e spero che potrò portare in giro per l’Italia questo spettacolo. Lo spero per loro, se lo meritano». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico