Musica nelle stanze del Duca, il duo Enea Sorini (canto e salterio) e Pedro Alcacer Doria (liuto) da Urbino

Enea Sorini e Pedro Alcacer Doria a Palazzo Ducale di Urbino
URBINO - Il tour virtuale sui 14 palcoscenici di particolare pregio storico-architettonico o ambientale in cui si fondono luoghi d’arte e linguaggi artistici che fanno...

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URBINO - Il tour virtuale sui 14 palcoscenici di particolare pregio storico-architettonico o ambientale in cui si fondono luoghi d’arte e linguaggi artistici che fanno ripercorrere sette secoli di storia, dall’età medievale alla contemporanea, fa tappa oggi nelle sale di Palazzo Ducale di Urbino.

 

Dalle ore 12, sul canale YouTube della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, promotrice dell’evento, “Palcoscenico Marche”, entra nelle stanze di Federico da Montefeltro, in compagnia di Enea Sorini (canto, salterio) e Pedro Alcàcer Doria (liuto) che eseguono “J’ai pris d’Amour” di Anonimo (XV sec.), e “La dolce vista” da Guillame Dufay (1397-1474). 


Il racconto
«Sono stanze e luoghi che conosco bene, - racconta Enea Sorini - poiché, essendo urbinate, ho frequentato Palazzo Ducale sia per studi artistici, quando facevo l’Accademia, che per studi musicali, inerenti alla musica rinascimentale. All’interno del Palazzo, ho anche realizzato un disco e dei concerti. È una sensazione perfetta perché quelle stanze e, nella fattispecie lo studiolo di Federico, sono i luoghi ideali dove collocare quel tipo di musica. Non a caso lo studiolo è pieno di riferimenti musicali, negli intarsi si trovano immagini di flauti, liuto, clavicordo, flauto tamburo, lira da braccio, ecc».


Ma negli intarsi ci sono anche degli spartiti che hanno suggerito a Sorini la scelta dei brani: «Il brano strumentale “J’ai pris d’Amour”, è del 400 e molto famoso, riproposto anche nei secoli successivi in varie versioni, ma, soprattutto, è, infatti proprio uno dei due brani intarsiati nello studiolo di Urbino insieme ad un altro dal titolo Bella Gerit, dove il Duca è anche citato nel testo. Il secondo brano, cantato, che eseguiremo è stato scelto perché composto da Dufay, il compositore più importante della metà del XV secolo (famoso come Rossini lo era nell’800) che, incredibilmente, soggiornò proprio nelle nostre zone, e compose musica per i Malatesta».

 

Questo video sarà un’occasione per far conoscere di più la musica rinascimentale, farla apprezzare ad un vasto pubblico: «Purtroppo in Italia, pur essendo la culla del Rinascimento (e noi viviamo accanto ad una delle capitali di quel momento storico così importante) non c’è tanto interesse per questa musica. Ho la fortuna di collaborare con molti gruppi all’estero, anche come solista, e vi assicuro che in Europa c’è grandissima attenzione verso la musica rinascimentale. In Italia ci sono molte meno occasioni ed è un vero peccato perché è alla base delle nostre origini. Forse l’Opera ha un po’ risucchiato tutte le risorse».


I progetti


Parlando di una musica che è apprezzata soprattutto all’estero, i progetti per un artista come Sorini, in tempi di Covid sono difficili da programmare: «Avevo molti progetti tra Stati Uniti, Giappone e Europa. Qualcosa è saltato, qualcosa recupereremo. È l’anno di Dante e abbiamo già richieste per celebrare questo anniversario, da Lisbona al Lussemburgo, fino al Ravenna Festival, ma anche tanto altro. Ma il mio sogno sarebbe quello di creare una scuola o dei corsi di musica antica nel nostro territorio».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico