Ornella Vanoni contro Miguel Bosé: «Negazionista folle, ha i neuroni bruciati dagli eccessi»

«Miguel Bosé? Un negazionista folle». Ornella Vanoni risponde così su Twitter al cantante che in un'intervista sul canale tv "La...

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«Miguel Bosé? Un negazionista folle». Ornella Vanoni risponde così su Twitter al cantante che in un'intervista sul canale tv "La Sexta" aveva raccontato di non credere al coronavirus nonostante la madre Lucia sia morta nel marzo 2020 proprio a causa del Covid. «I deliri di Miguel Bosé, negazionista folle - ha scritto in un tweet la Vanoni -. Per lui il Covid è una misteriosa copertura a qualcosa di diverso. Comunque il virus c'è e io mi proteggo». E poi continua: «È malato, i suoi neuroni bruciati dagli eccessi».

Covid, Miguel Bosè: «Sono un negazionista e lo dico a testa alta, mia madre non è morta per il virus»

Cosa ha detto Miguel Bosé sul Covid

«Sono negazionista e questa è una posizione che porto avanti a testa alta - le parole del cantante nell'intervista a Jordi Évole -. C'è un disegno che non si vuole rivelare, questa è la verità». E sulla morte della madre nessun dubbio: «Non è stato il virus a ucciderla, ma qualcos'altro. Se parlassi direi cose molto pericolose per chi doveva curarla».

Ma non solo Covid: Bosé ha raccontato anche dei suoi problemi avuti in passato con la droga: «Ho iniziato a consumare stupefacenti dopo una delusione d'amore, negli anni 80. Una sera chiamai alcuni amici gli dissi che avevo bisogno di fare festa. Ricordo il primo bicchiere, e poco dopo la prima striscia di cocaina. Gli effetti mi durarono una settimana. Pensavo che fosse una parte necessaria, legata alla creatività. Ma da un giorno all'altro le droghe smettono di essere tue alleate e diventano il tuo nemico. Fino al giorno in cui ho avuto la forza di dire basta. Non uscivo più nei locali, ma mi facevo lo stesso tutti i giorni. Sono arrivato a consumare quasi due grammi di cocaina al giorno, oltre a fumare marijuana e a prendere pastiglie. Solo sette anni fa ho smesso per sempre con tutta questa roba».

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Corriere Adriatico