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FERMO - É uscito da poco “Vergine”, l’album d’esordio dell’omonimo duo composto da Lucia Lareglia e Pierpaolo Ovarini, musicisti che arrivano dal Pesarese. Rilasciato dall’etichetta fermana Nufabric, è un album di genere elettro pop.
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La nascita
Lucia e Pierpaolo si dedicano alla musica fin da piccoli e si conoscono ad Urbino. Cantano, in lingua inglese, e suonano fino a quando scelgono di dar vita a questo progetto. La prima uscita? Il singolo Contemporaneamente, brano d’esordio della band, lanciato alla fine del 2019.
La scelta naturale
Per Lucia e Pierpaolo non è un problema eseguire brani del genere elettro pop a cui appartiene il loro disco. Genere poco in voga in Italia oggi? «Per noi non è una difficoltà, le nostre orecchie sono abituate all’ascolto di brani di musica estera – racconta Lucia – del resto è stata una scelta quasi naturale. Facevamo altro pop prima di questa esperienza, e poi Pierpaolo ha proprio studiato musica elettronica al conservatorio. Io mi sono diplomata in musica classica e sono entrata in questo straordinario mondo per gradi». Lavorano entrambi alla produzione dei brani, e a loro non pesa, è così quando «ti diverti a fare musica» racconta ancora la Lareglia. Se poi è il genere che ti appassiona allora il prodotto viene ancora meglio. Così è stato per “Vergine”, un album fatto di brani diretti, con atmosfere elettroniche moderne, ma allo stesso tempo dallo spirito vintage. «Il titolo dell’album, che poi è anche il nome che ci siamo dati come duo – racconta ancora lei stessa – sta a significare il ritorno alla purezza, la volontà di sentirsi liberi da contaminazioni, qui intese come condizionamenti della società». La voce di Lucia, unita alla sua musica elettronica e a quella di Pierpaolo Ovarini, che è anche alla chitarra, racconta la parte più nascosta della mente: «Vogliamo emozionare il pubblico, far arrivare un messaggio d’amore alle persone per loro stesse, che sappiano accettarsi nonostante quello che dice la società».
Da Pesaro a Fermo
I “Vergine” sono partiti «da Pesaro e dopo Bologna siamo arrivati a Fermo. Pensavamo di lanciare il disco da indipendenti, poi è slittato tutto al 2021. Un nostro amico ha ascoltato il nostro lavoro, l’ha fatto sentire a Stefano Luciani, della Nufabric, e da lì eccoci qua con il disco pubblicato dalla loro etichetta», raccontano. Hanno passione, tanta voglia di esprimersi, e pure molte idee. «Quelle non ci mancano, in futuro ci vediamo su un palco dal vivo, con più dischi alle spalle, magari con lo stesso entusiasmo di oggi» dicono. Coraggio? «No, solo desiderio e voglia di farci ascoltare, e di andare avanti con la nostra passione». Aspettando i prossimi live, sono tornati, anche se solo per una diretta online, ad esibirsi per Marche Palcoscenico Aperto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico