Non solo "The Young Pope" Silvio Orlando ancora protagonista

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ROMA - Da cardinale (il segretario di Stato Angelo Voiello nella serie tivù The Young Pope di Paolo Sorrentino) ad Aldo, marito in crisi d'età di Lacci, dal romanzo di Domenico Starnone, messo inscena da Armando Pugliese.


Partiamo dal titolo
«Lacci intesi come legami, come i lacci delle scarpe che mi allaccerò in scena, ma anche come rapporti di sangue, importantissimi, propedeutici su tutto il resto».

La trama?
«Sono un ex sessantottino bigotto, che improvvisamente perde la testa per una giovane donna, ma non regge l'impatto della relazione extraconiugale. La coppia cerca di ricominciare come prima, ma senza amore. Predomina l'ipocrisia».

Una pièce incentrata sulla famiglia
«Esatto. La famiglia è il fulcro centrale della commedia, ma questa è molto diversa dal modello edulcorato della tivù, tipo mulinobianco. Rispetto al family day, questa pièce potrebbe essere definita un family night, una drammatica notte in famiglia».

Gli altri attori
«Vanessa Scalera è mia moglie in scena, poi c'è Maria Laura Rondanini, mia moglie nella vita vera, e Sergio Romano».

Il suo cardinal Voiello in The Young Pope?
«Una sorta di Richelieu partenopeo dei nostri tempi. Un demiurgo cattivo di quelli immaginati dal filosofo Emil Cioran».

Chi è in realtà questo personaggio?
«Un cardinale che concentra in sé tutte le contraddizioni della Chiesa da duemila anni a questa parte. È un uomo spiritoso ma non simpatico. È un politico del Vaticano spregiudicato che utilizza i vari trucchi, anche quelli più sporchi, ma è anche un uomo religioso che si occupa cristianamente dei poveri». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico