Un convegno e uno show cooking per celebrare Nazareno Strampelli

Veronica Pivetti
CASTELRAIMONDO - Uno scienziato che ha saputo vedere il futuro. Questo è stato in estrema sintesi il grande genetista Nazareno Strampelli, fondatore della genetica...

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CASTELRAIMONDO - Uno scienziato che ha saputo vedere il futuro. Questo è stato in estrema sintesi il grande genetista Nazareno Strampelli, fondatore della genetica agraria italiana, nato nella frazione di Crispiero di Castelraimondo il 29 maggio 1866.


Una grande figura della scienza, a cui il mondo intero deve molto ma che purtroppo, sopratutto in Italia, non ha avuto la fama che merita. Un uomo dalle intuizioni meritevoli di un “Nobel”, che si identifica con la storia della nostra terra e con lo spirito naturalistico che l'ha alimentata. Un cittadino illustre, che ha fatto sua la nobile missione di sfamare le popolazioni durante il difficile periodo delle guerre mondiali, riuscendo, si calcola, a salvare oltre un milione di bambini dalla morsa della fame, a raddoppiare le rese medie per ettaro. Basti pensare che oggi nel mondo circa il 70-80% delle varietà coltivare presentano come ascendente almeno una varierà di grano costituita dal genetista.

La grandezza della grande figura e dell'opera di Strampelli, che in questi giorni viene celebrato a Castelraimondo nel ricco calendario di iniziative per il 150esimo anniversario della nascita, è stata ricordata durante il convegno “Nazareno Strampelli: l'uomo, lo scienziato e i suoi grani” organizzato al Teatro Comunale dall'Università di Camerino in collaborazione con il comune di Castelraimondo ed il comune di Rieti, città dove si sviluppò l'attività scientifica dello scienziato. Gremita la platea del teatro comunale. 

Dopo il saluto del sindaco Renzo Marinelli, che ha ringraziato tutti quanti quelli che hanno contribuito e hanno voluto essere presenti a queste importanti celebrazioni per la cittadina e per il territorio intero dedicate all'illustre cittadino e genetista, del magnifico rettore Unicam Flavio Corradini e del vicesindaco di Rieti Emanuela Pariboni, il  prorettore Claudio Pettinari,moderatore del convegno, ha passato la parola ai relatori.

A parlare de “Il percorso di valorizzazione dell'opera di Strampelli, progetti realizzati ed in corso”, è stato il direttore dell'Archivio di Stato di Rieti e grande studioso del genetista Roberto Lorenzetti. Dopo di lui il biologo e conduttore di Geo&Geo Francesco Petretti ha affrontato il tema “Agricoltura e biologico: la modificazione genetica e la salvaguardia ambientale”. Si sono susseguiti Luana Spernanzoni, presidente Arga Marche, che ha relazionato su “L'importanza della notizia nell'ambito dell'agroalimentare”, Elisabetta Torregiani, docente Unicam e assessore alla cultura del comune di Castelraimondo, che ha parlato di “Cereali e alimentazione” e infine il giornalista Carlo Cambi, critico gastronomico e membro dell'Accademia dei Georgofili, con un intervento dal titolo “Senatore Cappelli, chi era costui? firmato Strampelli”.


Gran finale del noto chef e autore televisivo Fabio Campoli, presidente del Circolo dei Bongustai. Al termine del convegno si è alzato il sipario del teatro comunale sulla cucina allestita proprio sul palco, dove lo chef Campoli ha tenuto uno show cooking con i prodotti tipici del territorio, ed in particolare ha cucinato una pasta prodotta con il grano duro Senatore Cappelli, nata nel 1915 dagli studi e dagli esperimenti di Nazareno Strampelli. Una mattinata importante che rimarrà impressa nella memoria di Castelraimondo, alla quale non sono volute mancare Carlotta e Anna Maria Troini, nipoti di Nazareno Strampelli, che hanno voluto ringraziare quanto l'amministrazione comunale di Castelraimondo e l'Università di Camerino, assieme anche al comune di Rieti, hanno fatto e stanno facendo per celebrare e tramandare la figura ed i valori di “nonno Neno”, il grande Nazareno Strampelli.   Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico