“Suono italiano”, la Form diretta da Crescenzi nel tempio della musica di Vienna, prova aperta al Teatro Pergolesi di Jesi

La Form diretta da Crescenzi
JESI - «Essere marchigiani è una categoria dello spirito». La parafrasi della celebre frase di Schumann, in cui parlava dei viennesi, è stata...

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JESI - «Essere marchigiani è una categoria dello spirito». La parafrasi della celebre frase di Schumann, in cui parlava dei viennesi, è stata pronunciata ieri dal maestro Lorenzo Di Bella, alla presentazione, a Palazzo della Regione, della trasferta che farà con la Filarmonica Marchigiana/Form a Vienna. “Suono italiano” è il titolo del concerto tutto marchigiano, che si terrà alle 19,30 del 12 febbraio, in quel tempio della musica che è il Musikverein della capitale austriaca.

 
L’orgoglio
«Un evento che ci riempie di orgoglio – ha sottolineato il presidente della Form, Marco Manfredi, dopo il saluto filmato inviato dall’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini – e che è un’occasione d’oro per farci conoscere all’estero». D’oro, come la sontuosa Sala, conosciuta al grande pubblico in quanto ambientazione dell’annuale concerto di Capodanno dei Wiener Philharmoniker. E lì, sabato prossimo, la Form, diretta dal maestro David Crescenzi, si esibirà assieme a Lorenzo Di Bella.

In collegamento con il Palazzo della Regione, ieri, era il direttore maestro Crescenzi, che ha brevemente interrotto le prove, ospitate alla Nuova Fenice di Osimo, per commentare l’evento.  «Debuttare nella Sala d’Oro, sarà una grande emozione, che per il momento teniamo sotto controllo, impegnati al massimo a preparare questa esibizione. Una grossa responsabilità, per noi: il nostro concerto si colloca nell’ambito del cartellone musicale viennese “Musik der Meister”, Musica dei maestri, accanto a due tra le più grandi orchestre del mondo: saremo preceduti, nelle date, dai padroni di casa, i Wiener Philharmoniker. E saremo seguiti, a pochi giorni di distanza, dai Berliner».


Il programma
È spettato poi al direttore artistico della Form, Fabio Tiberi, il compito di illustrare il programma di “Suono italiano”. «La scaletta è composta di autori italiani che hanno riscosso a Vienna strepitosi successi, e da stranieri che hanno subito il fascino della nostra cultura. Dopo l’incipit, affidato all’ouverture de “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa, che fu presentato per la prima volta a Vienna nel 1792, la nostra orchestra eseguirà la sinfonia da “La Cenerentola” di Rossini, che tanto ha influito sulla musica d’oltralpe».

Il programma prosegue con l’Andante spianato e la Grande Polacca brillante op. 22 di Chopin. «Un autore – faceva rilevare ieri il maestro Di Bella - che ha amato e “tradotto” nella sua lingua musicale il fascino del belcanto, spiccatamente italiano». A chiudere il concerto sarà la Sinfonia n. 4 “Italienische” di Mendelssohn-Bartholdy, composta dopo il Grand Tour, che il musicista ebbe a fare in Italia nel 1830, durante il quale suonò da solista al San Carlo. E che è carica dei colori, dei ritmi, delle atmosfere assorbite da lui nel nostro paese.


L’occasione


Imperdibile, per la Form, l’occasione di farsi apprezzare all’estero, nella stagione viennese che annovera orchestre internazionali di alto rango. Fabio Tiberi: «Il concerto era stato fissato per il marzo 2020. Poi, la pandemia lo ha bloccato. Ma noi non abbiamo smesso di lavorare, e di prepararci, per assicurarci questo prestigioso appuntamento». Per tutti coloro che non potranno assistervi a Vienna, la prova generale aperta del concerto sarà eseguita al teatro Pergolesi di Jesi stasera alle 21 (biglietto unico 5 euro. Tel. 0731206888, biglietteria@fpjesi.com). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico