In esposizione a Recanati venti opere di Procopio dedicate a Leopardi, in “Giacomo” l'arte incontra la letteratura

Il vernissage della mostra con le autorità
RECANATI - L’arte contemporanea di Pino Procopio unita alla poesia di Giacomo Leopardi: è stata inaugurata a Recanati, lo scorso giovedì, la mostra...

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RECANATI - L’arte contemporanea di Pino Procopio unita alla poesia di Giacomo Leopardi: è stata inaugurata a Recanati, lo scorso giovedì, la mostra “Giacomo”, che l’artista ha dedicato al poeta recanatese.


La presentazione è avvenuta nell’aula magna del palazzo comunale fatto costruire da Giosuè Carducci nel primo centenario della nascita di Leopardi. Organizzata dal Comune e dall’associazione Zoomart in collaborazione con la Galleria 2019 di Ascoli e la consulenza di Nazareno Verdesi, la mostra è curata dal professor Stefano Papetti che aveva incontrato l’artista qualche anno fa quando stava dipingendo l’Odissea.

 

«La mostra non è il primo esempio di incontro tra letteratura e arti figurative – ha sottolineato Papetti –. Di recente un caso illustre ne è stata la mostra di Forlì dedicata a Dante». L’esposizione «contiene dipinti che riprendono le Operette morali e racconta la vita del poeta nella sua quotidianità, come quando giocava con i fratelli o a Napoli mangiava i dolci. La linea che unisce il poeta all’artista, due secoli dopo, è quel sottile velo di malinconia di Leopardi. Il pittore si è accostato alla figura del Poeta in punta di piedi».
«Non avevo letto le Operette Morali - ha affermato l’artista - ma quando l’ho fatto mi si è manifestato un intero mondo di scene, come i dialoghi tra la terra e la luna. Leggendo Leopardi ho scoperto non solo il poeta ma anche il pittore Leopardi, che dipinge i colori con le sue parole». Si è appassionato ai dialoghi e così ne sono scaturiti una ventina di dipinti, presentati e illustrati alla presenza anche della contessa Olimpia Leopardi. Tra i quadri, tutti particolarmente descrittivi della poetica leopardiana, si segnala in particolare la “Batracomiomachia”, nella quale il pittore coglie la «concitazione dello scontro che vede gli animali azzannarsi senza tregua, la ferinità che è anche propria del genere umano», come si legge nelle note esplicative accanto al dipinto. Attuali tutti, come il “Dialogo della moda e della morte”, dove si vuol dire che «entrambe, morte e moda, tengono nelle mani il destino dell’umanità, la prima uccidendo, la seconda imponendo tendenze effimere».


«Con questa mostra – ha detto il sindaco Antonio Bravi – noi cerchiamo di valorizzare ulteriormente Leopardi». E se per l’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, intervenuta con un videomessaggio, «la mostra è di alto spessore, con i dipinti di Procopio, artista di fama internazionale», per l’assessore comunale Rita Scoccio la mostra è l’occasione per diversificare l’offerta culturale: «Stiamo scommettendo sull’arte contemporanea». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico