Sangiovanni in concerto a Morrovalle con il suo Cadere volare live 2022: «Sono tempi in cui c'è bisogno di un po' di leggerezza»

Sangiovanni in concerto a Morrovalle con il suo “Cadere volare live 2022”: «Sono tempi in cui c'è bisogno di un po' di leggerezza»
MORROVALLE - Fa tappa a Morrovalle il tour “Cadere volare live 2022”: il cantante vicentino Sangiovanni sarà all’arena San Francesco oggi,...

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MORROVALLE - Fa tappa a Morrovalle il tour “Cadere volare live 2022”: il cantante vicentino Sangiovanni sarà all’arena San Francesco oggi, giovedì 14 luglio, alle ore 21,30, per il concerto organizzato da Eclissi Eventi ed Elite Agency con il Comune.  


Sangiovanni, come sta andando il suo primo tour? 
«È il primo dopo Amici e Sanremo e sta andando bene. Mi sto divertendo molto spero di vedere sempre più gente. Il live è la parte più bella di questo lavoro, almeno per me. Sono tranquillo, e allo stesso tempo punto a fare sempre del mio meglio».
Da dove arriva il titolo “Cadere volare”?
«È espressione di una mia visione della vita: non importa quante cose fai e dove arriverai, ci saranno sempre dei momenti nella vita in cui si cade e altri in cui si vola. Bisogna solo conviverci e sapere che prima o poi arriveranno entrambi, per gestirli e viverli al meglio».
L’album è legato al percorso di terapia che ha fatto?
«In realtà non è legato al percorso di terapia che sto facendo, quello è iniziato dopo, sicuramente mi sono guardato dentro e ho trovato delle motivazioni per farlo. La terapia non dura poco, la fai settimanalmente come quando si va in palestra: con un mese non diventi culturista, così per la terapia che con più tempo ti aiuta a capire meglio delle cose di te stesso». 
Con la musica lei comunica con leggerezza la profondità, come riesce a coniugare le due cose? 
«Ci riesco perché credo che il linguaggio semplice sia quello che arriva alle persone. La mia leggerezza sta anche in questo, mi viene naturale. Di mio nella vita non sono così leggero, ma nella musica forse riesco a esserlo perché è quello che voglio comunicare alla gente: il bisogno di leggerezza e di sentirsi bene. Quando riesco a farlo è un bel traguardo perché con leggerezza posso comunicare cose profonde e di aiuto per gli altri».
Quanto sono utili i talent secondo lei?
«Sono una grande possibilità per mettere in mostra il proprio talento. Non sono la garanzia che si avrà successo, così come non lo è pubblicare musica su Spotify. Sono una vetrina: fai vedere le tue cose, le notano e se hai talento, almeno riesci a mostrarlo. I talent sono utili, e ai ragazzi che non hanno nulla offrono anche solo la possibilità di cantare almeno una volta davanti a qualcuno. Un grande privilegio». 
Cosa crede che manchi ai giovani musicisti per farsi notare? 
«O manca la voglia o il talento, oppure in molte occasioni anche la possibilità. Magari abitano in paesi dove non ci sono i giri musicali. Ma credo anche che se qualcuno ha talento, potrà essere notato. Poi non lo so, se potessi risolvere queste cose, lo farei volentieri».
Cosa si sente di dire a chi prova a intraprendere la carriera musicale? 
«È un lavoro bellissimo, privilegiato, perché possiamo lavorare con la nostra arte. Sicuramente non è facile, bisogna essere pronti a tante cose, problemi, responsabilità, pressioni, ci vuole tanta forza di volontà. Ma resta sempre un lavoro bellissimo per chi può e vuole farlo. Se è quello che si sente di dover fare è giusto provarci, con tanta determinazione. E poi ci vuole anche un po’ di fortuna».
Un saluto ai fan marchigiani che saranno a Morrovalle?

«Ciao a tutti i “raga” delle Marche, un salutone, vi aspetto e vi abbraccio. Ci divertiremo!». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico