“Monjour” al Teatro della Fortuna di Fano, è un “cartoon contemporaneo” fatto di corpi in carne e ossa guidati dall’ironia di Silvia Gribaudi

L’autrice e performer Silvia Gribaudi in “Monjour” FOTO ANDREA MACCHIA/UFFICIO STAMPA
FANO - Gioia e leggerezza sono al centro della coreografia “Monjour” di Silvia Gribaudi, autrice e performer torinese conosciuta e molto amata dal pubblico, in...

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FANO - Gioia e leggerezza sono al centro della coreografia “Monjour” di Silvia Gribaudi, autrice e performer torinese conosciuta e molto amata dal pubblico, in scena stasera al Teatro della Fortuna di Fano (ore 21), nell’ambito della rassegna multidisciplinare TeatrOltre.

 

 
La riflessione
Monjour è un dispositivo performativo che mette al centro una riflessione sul potere e sul gioco di manipolazione tra performer e spettatore. Monjour è un “cartoon contemporaneo” fatto di corpi in carne e ossa guidati dall’ironia di Silvia Gribaudi con la complicità visiva di Matteo Maffesanti, dai disegni di Francesca Ghermandi, dalle luci teatrali di Leonardo Benetollo e dai funambolici performer: Riccardo Guratti, Timothée- Aïna Meiffren, Salvatore Cappello, Nicola Simone Cisternino e Fabio Magnani. Qual è l’interdipendenza tra pubblico e performer? Qual è la responsabilità reciproca tra spettatore e artista? Monjour è un giorno per esistere insieme nello spaesamento. Ma cosa siamo disposti a dare per continuare ad esistere? In scena due danzatori, un clown-attore e due acrobati: il lavoro prevede pratiche coreografiche sul rapporto tra corpo e comicità, tra disegno ed estetica nella relazione tra performer e pubblico.


La perfomance


In Monjour una regista-performer è in dialogo dalla platea con i performer destrutturando e ricostruendo le immagini che il pubblico vede durante la performance e creando un virtuosismo fisico comico e coreografico. La messa in scena, accesa dai disegni pop dall’artista Francesca Ghermandi, rende permeabili i confini tra artisti e regista, scompagina gli ordini e i ruoli, diviene un urlo che mette al centro la fragilità umana come punto di forza, la fallibilità come potere rivoluzionario, l’inaspettato come possibilità di vedere oltre ai limiti previsti, proponendo un’alternativa che rompe le aspettative dello spettatore e parla un linguaggio accessibile a tutti. Silvia Gribaudi è una coreografa italiana attiva nelle arti performative, che dal 2004 focalizza la propria ricerca artistica sull’impatto sociale del corpo, mettendo al centro del linguaggio coreografico l’incontro con le comunità locali, la comicità e la relazione tra spettatore e performer. Una relazione che ogni volta si rinnova attraverso il gesto e la parola e il dialogo diretto e il gioco. La considerazione del comico come fatto artistico fa sì che nei suoi lavori l’atto performativo più virtuoso passi dal piano formale a quello informale, liberando lo spettatore dall’esigenza di trovare per forza un significato, di doversi fermare intorno al senso. Ha vinto numerosi premi (tra cui Premio “Danza&Danza” 2019 come miglior produzione Italiana con Graces e Premio Hystrio Corpo a Corpo 2021) e i suoi spettacoli sono presenti in numerosi festival nazionali ed internazionali e vengono realizzati in processi creativi al cui centro c’è il dialogo e l’incontro poetico con altri/e artisti/e, compagnie e comunità. Per Monjour, le musiche sono di Nicola Ratti e Gioachino Rossini. Info e biglietti: 0721800750 o 0712072439. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico