Da Fay il sartoriale si fa streetwear

Da Fay il sartoriale si fa streetwear
MILANO - Se si mettono insieme lusso e quotidiano, si ottiene lo streetwear sartoriale. È questa la ricetta di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi per Fay, il marchio che fa capo...

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MILANO - Se si mettono insieme lusso e quotidiano, si ottiene lo streetwear sartoriale. È questa la ricetta di Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi per Fay, il marchio che fa capo al gruppo Tod's di Diego Della Valle.






I due direttori creativi hanno portato in passerella una collezione coerente con la scorsa stagione, sportiva e molto giovane, ma con uno nuovo slancio verso l'alto. Così, la donna di Fay predilige il vestitino in pelle, leit motiv della collezione, da portare sotto sahariane in cotone dèlavè con inserti tecnici o la iconica field jacket, la giacca Fay reinterpretata ogni stagione in maniera diversa. Ai modelli più sofisticati si affiancano poi capi morbidi per tutti i giorni, come la gonna corta effetto grembiule, le maxi felpe Lucy, l'amica di Snoopy, o il piumino leggero rosa confetto sulla mini imbottita. Tutto è attraversato da pitture murali e da materiali ipertecnologici, oltre che marchiato con il logo effetto manga. Ai piedi, sandali a metà tra scarpe couture e sneakers, con tacco altissimo, plateau e chiusure in velcro.



Parallelamente al rinnovamento dello stile, lo schema di business prevede di lavorare con partner locali su nuovi mercati, per aprire nuovi punti vendita, specialmente in oriente. Il brand entro fine settembre aprirà il suo primo negozio in Asia, all'interno di un department store di Seul, come racconta il direttore generale di Fay Roberto Magnani, al quale seguiranno altre tre aperture nei prossimi due anni. Inoltre, «stiamo parlando con un partner giapponese per aprire degli spazi monomarca ai quali seguiranno flagship store su strada, mentre per la Cina - conclude Magnani - stiamo lavorando e dovremmo concludere in tempi brevi».





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