Bollani allo Sferisterio con “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”: «Stravolgo un po’ Webber, ma non voglio certo fargli un dispetto»

Il grande compositore, pianista e cantante Stefano Bollani
MACERATA - Il secondo weekend dello Sferisterio si apre, questa sera alle 21, con il celebre pianista Stefano Bollani torna a Macerata per festeggiare il centenario della...

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MACERATA - Il secondo weekend dello Sferisterio si apre, questa sera alle 21, con il celebre pianista Stefano Bollani torna a Macerata per festeggiare il centenario della prima opera con una storia d’amore, quella fra se stesso e il pianoforte. “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” è il titolo della sua serata totalmente inedita dedicata al capolavoro di Andrew LIoyd Webber e Tim Rice, realizzata con il benestare dello stesso compositore inglese.

 


Bollani, fu un vero colpo di fulmine quando vide questo film all’età di 14 anni: una miscela di jazz e rock?
«Esattamente. Nella partitura originaria ci sono già tanti riferimenti musicali, da Stravinskj al rock, dal jazz al soul. Un piatto ricco in cui tuffarsi. Io mantengo la stessa struttura, ma è come se mi fermassi a raccogliere dei fiorellini qua e là, degli spunti creativi, sempre rispettando quella storia bellissima che è la passione di Gesù».


Facendo parte dei fan, quante volte ha rivisto il film?
«Il film 4 o 5 volte all’anno come minimo, poi spesso a teatro, compreso al Sistina nell’allestimento di Piparo che vedeva Ted Neeley, il Gesù originale, nel cast». 


E quante volte ha già sperimentato il suo guizzo giocoso su queste musiche prima di proporle al pubblico? 
«Mai, neanche una volta, in realtà, fino ad oggi. Per anni mi sono cantato le canzoni da solo: mi sono persino “infilato” in un coro e l’ho cantato da un palcoscenico, ma mai mi era venuto in mente di metterci le mani, di improvvisarci. Poi, un pomeriggio, ero in relax su un’amaca e mi è apparsa l’idea: togliere coro, orchestra, testi e vedere se era divertente. Ma avevo timore di proporlo: Webber non vuole che si tocchi nulla delle sue partiture».


Quale l’emozione di proporre questo progetto a Webber?
«Abbiamo fatto tutto per via ufficiale: ho scritto una “letterina” da fan a Webber a cui ho allegato anche alcuni video di come trattavo le musiche dei Beatles o altro, in modo da fargli capire subito che avrei stravolto un po’ le cose. L’ultimo mio desiderio era fargli un dispetto. Non sono mai riuscito a parlare con lui, ma ha accettato il progetto a scatola chiusa, cosa che mi ha colpito, perché fino ad oggi ha negato sempre il permesso a tutti».


È un concerto sempre diverso, che mantiene vive le emozioni di questa affascinante storia? 
«Dal vivo è un gioco continuo che mantiene buona la partitura in un percorso sempre differente. In realtà ci sono dei “paletti”, ma è molto divertente per me poter fare ogni volta una divagazione diversa». 


Il suo è un percorso influenzato da tante tradizioni e generi musicali che hanno formato il suo personalissimo linguaggio: questo troveremo questa sera allo Sferisterio?
«La storia stessa della passione di Gesù si presta a generare emozioni profonde e tante domande, su amore e odio, fedeltà e tradimento, vita e morte. La mia musica, il mio pianoforte, le mie note saranno un veicolo per raccontare e vivere queste intense emozioni».


“Via dei Matti numero 0”, in onda su Rai 3, con Valentina Cenni ha avuto un enorme successo: c’è speranza di un ritorno in tv? 


«Ancora è presto per capirlo, ma siamo stati contenti di aprire la nostra “stanza dei giochi” al pubblico: le nostre piccole grandi passioni hanno avuto davvero moltissimi riscontri e saremmo felici di ripartire». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico