Gli Statuto in piazza a Macerata Oskar: «La nostra è cultura Mod»

La band torinese degli Statuto
MACERATA - Da Piazza Statuto all’Ariston. Il manifesto dei Mods italiani compie oggi 25 anni. “Zighidà” l’album che ha reso famosi gli Statuto,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MACERATA - Da Piazza Statuto all’Ariston. Il manifesto dei Mods italiani compie oggi 25 anni. “Zighidà” l’album che ha reso famosi gli Statuto, band torinese che prende il nome proprio dalla piazza dove da oltre 30 anni i mods piemontesi si ritrovano, esce in una nuova edizione commemorativa. E la formazione capitanata dal cantante Oskar Giammarinaro è di nuovo in tour. Domani alle 21 il concerto in Piazza Mazzini a Macerata.

Oskar, come è nato Zighidà?
«Il disco nasceva come una sorta di nostro primo greatest hits, tutte le canzoni facevano già parte di precedenti uscite autoprodotte. Poi arrivò l’occasione di pubblicare i brani per una grossa etichetta multinazionale. E da lì è partito tutto».
Nel ‘92 siete stati anche a Sanremo con il brano ironico “Abbiamo vinto il Festival di Sanremo”. Cosa vi ha lasciato quell’esperienza?
«Sicuramente ci ha regalato un’enorme visibilità. E pensare che non volevamo neanche andarci. E’ stato divertente. Eravamo giovani e abbastanza sfrontati. Ma con una gran voglia di esprimerci».
E se capitasse di tornarci?
«Stava per succedere quest’anno, ma un problema burocratico ce lo ha impedito. Ci riproveremo. Alla fine è un modo per farsi ascoltare e per suonare di più dal vivo. Non avrei nulla in contrario».
Gli Statuto sono un punto di riferimento per la cultura Mod italiana. Che cosa ne pensa?
«Ne sono orgoglioso. Vedo molti ragazzini che si avvicinano alla scena Mod grazie anche alle nostre canzoni. Questo mi fa piacere, e allo stesso tempo non sento di avere particolari responsabilità. Questa nostra cultura è giusto che si tramandi di generazione in generazione».
I vostri testi sono piuttosto impegnati. La musica deve trasmettere certi valori?

«Credo che la musica debba comunicare valori ed emozioni. Mi limito a dire che il nostro modo di esprimerci è questo. Viviamo la strada fin da quando siamo ragazzini, e nelle nostre canzoni raccontiamo ciò che viviamo e lo facciamo attraverso il nostro punto di vista. Le nostre canzoni sono storie di vita di strada, e in molti si ritrovano nei nostri testi. Anche questo è un motivo di orgoglio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico