Musicultura, i finalisti che si sfideranno allo Sferisterio dal 23 al 25 giugno

Le audizioni per la selezione dei finalisti di Musicultura 2016
ROMA - Le nuove promesse del cantautorato italiano emergono dal sottobosco della musica indie, quella che si suona tra club e locali e che non arriva al pubblico mainstream. Sono...

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ROMA - Le nuove promesse del cantautorato italiano emergono dal sottobosco della musica indie, quella che si suona tra club e locali e che non arriva al pubblico mainstream. Sono sette solisti e una band i vincitori della 27/a edizione di Musicultura, selezionati tra 1.424 proposte e ora pronti per la sfida finale, dal 23 al 25 giugno all'Arena Sferisterio di Macerata, in una tre giorni, condotta da Fabrizio Frizzi, che vedrà esibirsi anche artisti affermati, come Gianna Nannini, Tiromancino, Simone Cristicchi e l'attore Giuseppe Battiston in un omaggio all'artista Gianmaria Testa.   


I nomi dei vincitori, annunciati stamani durante una presentazione a Radio1, sono Gianfrancesco Cataldo, di Benevento, con il brano «Marta», Simone Cicconi, di Macerata, con «Simone s'è incazzato», Emanuele Colandrea, di Latina, con «Erika», Mimosa, di Milano, con «Fame d'aria», Francesca Romana Perrotta, di Lecce, con «Il grido», Flavio Secchi, di Cagliari, con «La cosa più bella», i Sikitikis, sempre di Cagliari, con «In giro per club» e Luca Tudisca, di Messina, con «Guardami adesso».

Due di loro sono entrati di diritto nella rosa dei vincitori dopo avere raccolto i maggiori consensi in una votazione sui social che ha fatto registrare oltre 35.000 click: si tratta di Gianfrancesco Cataldo e di Flavio Secchi, risultati primo e secondo in graduatoria rispettivamente con 6609 e 6431 voti. Altri cinque - Luca Tudisca, Simone Cicconi, i Sikitikis, Mimosa e Francesca Romana Perrotta - sono stati scelti dal Comitato Artistico di Garanzia, composto, tra gli altri, da Claudio Baglioni, Carmen Consoli, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Max Gazzè, Dacia Maraini, Marta Sui Tubi, Sandro Veronesi. La scelta di Musicultura, infine, è ricaduta su Emanuele Colandrea, primo tra gli esclusi nella graduatoria del Comitato Artistico.  

«Da 27 anni, in questa edizione abbiamo avuto il massimo delle iscrizioni al concorso», ha detto il direttore artistico Piero Cesanelli, ricordando l'obiettivo di Musicultura, di recuperare «la canzone, non come puro gioco stilistico ma come catalizzatore di emozioni che riesce a coinvolgere il pubblico». «Molto spesso ci viene chiesto se il talent ha disturbato il nostro progetto: la risposta è 'nò perchè il pubblico a cui ci rivolgiamo è completamente diverso - ha aggiunto Cesanelli - e se c'è stato un rinnovamento o una conferma della musica d'autore che ha incendiato le nostre anime negli ultimi anni, si può dire che un contributo importante è arrivato da Musicultura». «Una cantina dell'underground italiano, un luogo dove la canzone d'autore ha mostrato tutta la sua vitalità», così il vice direttore di Radio1 Francesco De Vitis ha definito il concorso.

Per il conduttore Fabrizio Frizzi è «una grande ubriacatura, tra la bellezza della città, l'accoglienza dello staff e la bravura e la libertà degli artisti».   


Nelle scorse settimane, i brani dei vincitori sono stati introdotti agli ascoltatori da John Vignola all'interno di Music Club di Radio1, che continuerà a seguire da vicino gli otto artisti in gara anche nella tre giorni a Macerata. Ciascuno dei 2.500 spettatori potrà seguire tutti gli eventi del festival su un'app gratuita e avrà a disposizione una scheda voto per eleggere il vincitore assoluto, al quale sarà assegnato un premio di 20.000 euro: una vera manna per chi, per anni, ha investito sudore e passione nella musica e finalmente può immaginare una vita sul palco. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico