“Il barbiere di Siviglia” debutta allo Sferisterio, sarà ambientato nel set di un format per il pubblico televisivo

“Il barbiere di Siviglia” debutta allo Sferisterio, sarà ambientato nel set di un format per il pubblico televisivo
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MACERATA - Debutta  venerdì 12 agosto (serata sold out) alle ore 21 allo Sferisterio la terza e ultima produzione operistica della 58esima edizione del Macerata Opera Festival: “Il barbiere di Siviglia”, capolavoro buffo di Gioachino Rossini (repliche domenica 14, venerdì 19 e domenica 21 agosto). L’opera torna in scena allo Sferisterio dopo quasi trent’anni di assenza con la regia di Daniele Menghini.

 
Il cast
Sul podio salirà uno dei giovani talenti più seguiti del momento, Alessandro Bonato, direttore principale della Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana. Il cast di questo nuovo Barbiere di Siviglia – ambientato nel set di un format per il grande pubblico televisivo, fabbrica della finzione contemporanea chiudendo così il cerchio sul rapporto musica e video sotteso alla programmazione 2022 – è composto da Ruzil Gatin (Il conte d’Almaviva), Roberto de Candia (Bartolo), Serena Malfi (Rosina), Alessandro Luongo (Figaro), il marchigiano Andrea Concetti (Basilio) che festeggia i trent’anni di carriera iniziata proprio allo Sferisterio, Fiammetta Tofoni (Berta), William Corrò (Fiorello).


Il trash televisivo
«Perché il riferimento televisivo? Il trash televisivo - sottolinea il regista Menghini – è presente nell’immaginario di chiunque. Più che un riferimento diretto a qualche programma, abbiamo cercato d’intercettare un clima diffuso e familiare pressoché a tutti. Saremo, siamo in un teatro di posa ipercontemporaneo. In esso si girano tre format televisivi: quello di cui è protagonista Figaro, dal titolo F*cktotum, mette insieme coppie d’innamorati che s’incontrano in un salone di parruccheria. Nella Calunnia, al contrario, il conduttore Basilio fa di tutto per “scoppiare” le coppie unite da Figaro. L’inutil precauzione, infine, è una soap opera ambientata in una cornice settecentesca con Rosina, la divetta, sistemata in alto, in uno spazio a sé».

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Corriere Adriatico