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MACERATA - Si è formata all’accademia “Silvio D’Amico” a Roma e nella sua trentennale carriera è stata diretta dai maggiori registi italiani, tra cui Massimo Popolizio: Sonia Barbadoro, maceratese di nascita, romana d’adozione, si racconta.
Sonia, come sta andando “Governance – Il prezzo del potere”?
«Doveva uscire in sala, ma poi è arrivata la pandemia. L’abbiamo lanciato su Amazon Prime già va bene, sia per le recensioni che per i contatti e le visualizzazioni».
Che storia racconta?
«Si tratta di un thriller aziendale diretto da Michael Zampino, dove c’è un manager di una multinazionale petrolifera, Renzo Petrucci, interpretato da Massimo Popolizio. Ad un certo punto i vertici dell’azienda lo sostituiscono con una giovane manager francese, e lui trama finchè non si imbatte nell’ispettrice Ricciardi, che interpreto io. Sarà un cammino difficile, ma gli darò filo da torcere».
Com’è stato recitare con Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni?
«Li conoscevo. Siamo tutti e tre “figli” dell’Accademia Silvio D’Amico. Popolizio era stato il mio regista a teatro, con “Ragazzi di vita”. Sul lavoro è diverso il rapporto che c’è tra attore e regista, e attore e attore, come nel caso di questo film. Posso dire che anche sul set è stato un bello scambio lavorativo, lui è un professionista molto generoso. Sul set, tra attori, è un confronto alla pari, dai e ricevi, sei sulla stessa e giusta lunghezza d’onda e anche con Vinicio Marchioni è stata una bella esperienza».
Cosa ci dice del corto Ms. Rossi?
«Sono stata piacevolmente sorpresa dei premi. Il corto, girato dal regista americano Pat Battistini, è una piccola commedia, della durata di 5 minuti. È piena di senso dell’umorismo, abbiamo intercettato la voglia e il bisogno di leggerezza. Ne seguiranno altri due».
La vera Sonia è al teatro o al cinema?
«Devo molto al teatro, ma mi incuriosisce il cinema. Ora posso dire che la mia carriera si sviluppa su due filoni. Quello teatrale, da dove è cominciato tutto, nel quale mi sono formata e ho lavorato molto. Anche prima, quando facevo teatro, ero incuriosita dal mondo cinematografico, l’interesse si era già acceso. Ora voglio conoscerlo meglio, voglio approfondirlo, voglio sperimentare anche questo nuovo cammino. Questa è la mia sfida, una bella sfida da affrontare».
A settembre girerà “Le ombre degli angeli”…
«È un sequel del film di dieci anni fa. Il regista Igor Maltagliati voleva raccontare i personaggi dieci anni dopo».
In futuro dove si vede?
«L’attore deve essere elastico. Oltre al cinema e al teatro ho iniziato a fare podcast in radio. E a Roma, siamo una ventina di attori, con il gruppo Atlantide cerchiamo di far riemergere i sogni sommersi. Aspettando i live. Per me e per i miei colleghi, auguro che vengano riconosciute le competenze che abbiamo dopo tanti anni di carriera».
Un saluto alla “sua” Macerata?
«Ho un grande amore per Macerata e le Marche.
Corriere Adriatico