LORETO - Tra gli eventi marchigiani che celebrano l’Anno di Raffaello, in pieno Giubileo Lauretano, Loreto aggiunge un tassello di pregio. È in mostra al Bastione...
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Il tour espositivo
Il tour espositivo, che toccherà diverse città d’Italia e del mondo, parte da Loreto, continuerà a Verona, Palermo, Londra e Rio de Janeiro. Poi rientrerà in Italia, nella terra del mecenate calabrese: l’arazzo verrà esposto nella Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza, e quindi nel Museo Diocesano di Gerace (Reggio Calabria). «Siamo orgogliosi – commenta il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti – che questo viaggio culturale parta di qui, dallo spazio polifunzionale del Bastione, i cui lavori di riqualificazione sono appena terminati».
Il Bastione Sangallo
Oltre al risanamento della pavimentazione e a una nuova illuminazione, sono state valorizzate le sale di ingresso al teatro adiacente, e la terrazza Marche, al colmo del Bastione Sangallo, da dove la vista spazia fino al mare. «Un polo cittadino – sottolinea l’assessore al Turismo di Loreto, Fausto Pirchio – che sarà d’ora in poi il cuore pulsante della città e delle attività artistiche lauretane». L’anno giubilare di Loreto rende dunque omaggio al Divino Pittore con un evento espositivo, che «rappresenta una eccezionale occasione – sono le parole dell’assessore regionale a Cultura e Turismo, Moreno Pieroni – per permettere al pubblico di porre a confronto questo esemplare con la pregevole collezione di dieci arazzi raffaelleschi conservati nel Museo Pontificio». Uno di questi, eseguito nella bottega di Mattens e donato dal marchese Pallavicino alla Santa Casa, raffigura lo stesso soggetto. Al visitatore, il gusto di rilevare le somiglianze e, tra le differenze, la ricca cornice che, nell’esemplare esposto al Bastione Sangallo, presenta motivi floreali e figure allegoriche.
La mostra
La mostra “Ananias et Saphira. Raphael invenit”, curata dallo storico dell’arte Stefano Papetti, si compone, oltre che dell’arazzo in questione, di un gruppo di incisioni, ispirate alle opere di Raffaello, appartenute al pittore Fortunato Duranti (Montefortino, 1787-1863), che sono rappresentative del successo che le opere del Sanzio hanno conosciuto nel corso dei secoli. Confidando in una rapida soluzione dell’emergenza sanitaria in corso, l’assessore Fausto Pirchio ringrazia Paolo Bedeschi dell’Artifex, che ha coordinato l’iniziativa «che arricchisce l’offerta culturale della città lauretana e ne accresce la capacità attrattiva».
Da sapere
La mostra “Ananias et Saphira. Raphael invenit” sarà inaugurata dopo lo scadere dei tempi fissati dall’ordinanza della Regione Marche, legata al Coronavirus, e sarà prorogata oltre il termine prefissato del 19 aprile. L’ingresso del Bastione Sangallo, tornato a nuovo splendore, espone per l’occasione le opere di sei scultori dell’Accademia di Belle Arti di Urbino: Christian Cassar, Michelangelo Galliani, Giancarlo Lepore, Pino Mascia, Rocco Natale e Paolo Soro. Di sopra, l’aula a semicerchio è illuminata dai colori e dai fili d’oro dell’arazzo raffaellesco che vi è esposto. Tutt’attorno, lungo le pareti ad arco che si aprono nelle profonde cannoniere, le bacheche espongono le incisioni appartenute a Fortunato Duranti. Da qui, si sale alla Terrazza intitolata alle Marche, da cui il panorama si allarga fino al Cònero. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico